Concorsone, continua la battaglia degli idonei

17 ottobre 2013 | 11:10
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Concorsone, continua la battaglia degli idonei

«Lo scorso 11 ottobre presso la Corte dei Conti dell’Aquila è stato depositato un esposto-denuncia, a firma di circa sessanta idonei al Concorso Ripam Abruzzo terminato nel febbraio scorso. L’esposto riguarda la selezione pubblica bandita dal Comune di Ofena (L’Aquila), pubblicata in G.U. del 13/08/2013, per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di un istruttore amministrativo categoria C, posizione economica C1». E’ quanto si legge in una nota siglata dal “[i]Comitato Vincitori e Idonei al Concorso per 300 posti – Ricostruzione Abruzzo[/i]”.

«Il Comune di Ofena, incluso nell’area del cratere sismico – si legge nella nota – con delibera numero 49 del 23/08/2012 ha delegato la Commissione Interministeriale Ripam alla svolgimento delle selezione per il reclutamento di personale da impiegare per la ricostruzione. Il recente orientamento giurisprudenziale e ragioni di economicità ed efficacia, che devono guidare l’azione amministrativa, secondo quanto stabilito dalla legge 241/90, avrebbero dovuto indurre il Comune di Ofena ad attingere dalle graduatorie del “Concorsone”, che già contano numerosi candidati idonei per il profilo professionale richiesto (istruttore amministrativo cat. C1). Il “Concorsone”, svoltosi in soli 5 mesi, ha, inoltre, selezionato i migliori: infatti solo il 5% dei partecipanti ha superato tutte le selezioni e le graduatorie saranno valide fino a febbraio 2016. Se il Comune di Ofena avesse fatto ricorso alle graduatorie del bando Ripam (bando cui prendeva parte, in virtù della delibera citata) ad oggi avrebbe già in forza il personale di cui necessitava a costo zero per la collettività, evitando così una lunga e costosa procedura».

«Non è comprensibile – si legge ancora nella nota diramata dal comitato – l’utilità di questa selezione e la ragione per la quale siano costantemente eluse le graduatorie del concorso Ripam-Abruzzo, anche a costo di sprecare risorse pubbliche, che potrebbero essere destinate ad altri scopi ben più utili per tutta la comunità e tempo prezioso. I firmatari dell’esposto hanno pertanto chiesto alla Corte dei Conti dell’Aquila di accertare che la procedura selettiva che il Comune di Ofena ha bandito non costituisca uno spreco di risorse pubbliche e che il comportamento dell’amministrazione comunale non sia causa di danno erariale. Se la Corte dei Conti dovesse accertare che l’espletamento di tale concorso sia causa di un danno erariale per le casse dell’ente ai sensi della legge 639/1996 gli amministratori e dirigenti del Comune potrebbero essere chiamati a rispondere di tale danno con il proprio patrimonio».

«Gli idonei del “Concorsone” – conclude la nota – fanno sapere che la loro battaglia per la tutela dei principi meritocratici e del buon andamento della pubblica amministrazione non si ferma qui».