
«Non possiamo come Circolo Legambiente Beni Culturali non appoggiare le proteste dei cittadini che negli ultimi giorni hanno visto sorgere un cantiere per i bagni pubblici davanti il santuario della Madonna Fore». Questo il messaggio di protesta che il circolo aquilano ha deciso di diffondere alla cittadinanza in una nota.
«Anzitutto è davvero opinabile la scelta di localizzare i bagni in bella vista, proprio all’inizio del piazzale che si apre al termine della stradina che conduce alla piccola chiesa, alterando di fatto l’ambientazione caratteristica del luogo da un punto di vista paesaggistico ed estetico – continua il portavoce – inoltre trattandosi di bagni con fossa chimica di tipo Imhoff, che andranno regolarmente svuotati, rendendo più pericoloso il sentiero ora meta di appassionati della passeggiata e del jogging che dovranno fare i conti con i camion che transiteranno per eseguire tale svuotamento».
«Molti – continua la nota – sono, infatti gli aquilani che praticano il sentiero e il santuario di Madonna Fore, rimasto uno dei pochi punti verdi e praticabili della città in riassetto urbano post-sisma. Pur non essendo vincolato, anche se fonti riportano che due anni fa i lavori furono interrotti non avendo l’approvazione della Direzione Regionale per i Beni Culturali, la zona antistante la chiesa ha la duplice funzione di creare una zona di rispetto tra il luogo sacro e la pubblica strada in quanto serve a garantire un accesso libero e decoroso al luogo di culto. Non ci sembra particolarmente decorosa la presenza di bagni pubblici. Lo spazio antistante il santuario può esser oggetto da parte dell’amministrazione comunale di interventi che mirano all’interesse dalla collettività e a seguito delle varie segnalazioni ci sembra che il dissenso per tale intervento supera l’assenso. Le dichiarazioni dell’assessore alle Opere Pubbliche Alfredo Moroni che assicura che a fine lavori l’ingresso dei bagni non sarà visibile direttamente, ci lascia comunque dubbiosi sul fatto che per realizzarli si sia ricorso ai necessari pareri di fattibilità da parte degli Uffici del Genio civile, della Regione Abruzzo e della Soprintendenza ai Beni ambientali e paesaggistici, competente in materia data la valenza e le caratteristiche del luogo. Chiediamo quindi come Circolo che non si usi ancora una volta la scusa del potenziamento di servizi utili alla cittadinanza a discapito di un’ambiente caro alla cittadinanza stessa che non è contraria al suo adeguamento ma lo sarebbe ad un intervento maldestro che ne potrebbe alterare le particolarità che portano centinaia di persone quotidianamente a frequentare l’area».