Tempera, sequestrata cava

21 ottobre 2013 | 10:12
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Tempera, sequestrata cava

Lo scorso «14 ottobre il commissario regionale per il riordino degli Usi Civici d’Abruzzi, dottor Riccardo Audino, ha emesso un provvedimento di sequestro conservativo della cava di inerti ricadente sul demanio civico della frazione di Tempera, nella disponibilità della società Inerti Aquilana r.l.; sequestro richiesto dal Comune dell’Aquila nella causa numero 33/2013 dallo steso promossa». Ad annunciarlo, attraverso una nota, è l’avvocato Francesco Saverio de Nardis.

«Nel giudizio – prosegue l’avvocato – si è costituita l’Amministrazione Separata dei beni di Uso Civico di Tempera, nella persona del dottor Sergio Iovenitti», assistita dall’avvocato de Nardis, che ha sostenuto «la necessità del provvedimento cautelare, nonché la predetta Società, col patrocinio dell’avvocato Alessia De Ambrosiis, e la Regione Abruzzo, con l’Avvocatura erariale nella persona dell’avvocato Alessia Frattale».

«L’intervento della Magistratura – aggiunge l’avvocato – si è ritenuto necessario per porre un argine alla situazione di sfacciato abuso, connotato dal permanere in loco dell’attività estrattiva su ben 165.092 mq., pur a fronte della scadenza avvenuta da anni delle concessioni (prima concessione per 31.346 mq. scaduta il 31 agosto 2009, seconda concessione per 133.746 mq. scaduta il 2 agosto 2010), con implicita contestazione della qualitas soli demaniale accertata con sentenza passata in cosa giudicata (numero 3/1989) del dottor Ugo de Aloysio, ben noto Magistrato, che, quale Commissario per il riordino degli Usi Civici d’Abruzzo, tanto contribuì alla tutela dei diritti civici delle popolazioni abruzzesi e all’affermazione della valenza ambientale dei beni demaniali».

«La Società abusiva occupatrice, per altro – prosegue De Nardis – si era resa responsabile di plurimi inadempimenti contrattuali sia in epoca anteriore, così come successiva alla scadenza dei contratti di concessione (mancato pagamento del dovuto alle scadenze, richiesta di applicazione di tariffe non dovute etc.), tanto che l’Amministrazione separata dei beni di uso civico di Tempera aveva contestato la stipula della seconda concessione (nel 2005) in tale situazione e senza che nel nuovo contratto fossero inserite idonee clausole di salvaguardia e tutela. Per qualche ignota ragione il Comune aveva disatteso le doglianze dei rappresentanti del popolo di Tempera e con una certa indolenza tollerato, almeno fino al ricorso introduttivo del giudizio di cui si tratta, la continua, quotidiana, spoliazione del patrimonio civico dopo le cennate scadenze».

«Del pari inerte – aggiunge l’avvocato – era rimasto il Comune, la Regione e le altre amministrazioni interessate, alle richieste di intervento avanzate dall’Amministrazione separata anche in ordine alla verifica della regolarità delle operazioni di escavazione nel rispetto del piano cava (per altro la Regione Abruzzo dopo aver proceduto al rilascio delle specifiche autorizzazione non è in grado di procedere a controlli sul rispetto delle stesse e, quindi, tutto e rimesso, in ordine allo stato dello sfruttamento e del ripristino, alle perizie fatte elaborare dai cavatori ai propri tecnici di fiducia)».

«Per altro -continua l’avvocato – alla richiesta di sequestro si è giunti, come ultima ratio, dopo che ogni ipotesi di definizione della vicenda formulata dal Comune all’Inerti Aquilana era caduta nel vuoto; essendo la P.A. ben conscia delle conseguenze derivanti dalla chiusura di un’attività estrattiva. Di conseguenza per porre un freno all’abusiva permanenza in loco dell’Inerti Aquilana e tutelare i beni della collettività di Tempera è dovuto intervenire con il giusto rigore il Giudice demaniale, con il sequestro di cui in epigrafe; tale provvedimento darà anche modo di verificare liberamente e senza ostacoli di sorta lo stato dell’attività estrattiva, il rispetto delle convenzioni, la quantità del materiale effettivamente estratto, la presenza di eventuali anomalie etc.».

«Si confida – conclude De Nardis – che il Comune dell’Aquila, dopo anni di inerzia e eccessiva tolleranza, ricominci ad amministrare il vastissimo demanio civico di cui è titolare nel pieno rispetto delle norme in materia, adibendo idoneo ed efficiente personale al controllo effettivo del territorio, oltre che amministrativo-burocratico, e delle numerose cave ivi insistenti».