
di Valter Marcone
Scrive Anna Achmatova in una poesia pubblicata nella raccolta [i]Il prodigio delle cose[/i]: “[i]Avanti primavera ci sono giorni così/ il prato riposa sotto la neve fitta/ mormorano gli alberi allegramente spogli/ e il vento tiepido è tenero e suadente/ e si stupisce il corpo della sua leggerezza/ E più non riconosci la tua casa/ E la canzone che prima t’annoiava/ come fosse nuova, con turbamento canti[/i]”. E dunque ‘Ci sono giorni così’ è la riflessione che permea le poesie che saranno pubblicate nelle prossime settimane, perché infine con turbamento si possa ancora cantare sapendo che quella canzone è sempre canzone di vita, fatta anche dei colori della primavera, del vento tiepido, tenero e suadente, della leggerezza del corpo, fino alla smemoratezza tanto da non riconoscere la propria casa.
I tramonti si raccolgono
I tramonti si raccolgono nel cavo
di una mano
e poi in un giorno di luce sospesa
ritornano come un ricordo
odoroso nel tempo
odoroso come le poesie di Cattafi.
Con versi rubati
ai miei cari poeti
un amore rinchiuso si svela
ed io non ho che da stringere al petto
un vecchio libro
un antico cappotto dal bavero
anch’esso lacero
per risentire tutto il tuo odore
di quell’inverno fumoso attaccato ormai
al petto bigio squassato da una
vampa di zolfo, vampa di tramonto.
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