
di Alessia Lombardo
A oltre quattro anni dal sisma l’istituto aquilano ‘Leonardo da Vinci’ attende ancora la ristrutturazione della propria palestra. In aiuto della ricostruzione dell’Istituto sarebbe risultata utile la donazione effettuata dalla Banca Intesa San Paolo nell’estate 2009 di 650mila euro, ma in questi anni caratterizzati dalla stasi dei lavori si è preferito spendere somme importanti per affittare impianti privati per le ore di educazione fisica. La cifra ammonterebbe tra i 40 e i 50 mila euro all’anno.
Proposta dai professori di educazione fisica e approvata all’unanimità dal collegio dei docenti lo scorso 17 ottobre, il dirigente scolastico Domenico Evangelista ha inviato il giorno successivo una lettera di richieste specifiche a direttore generale della direzione dello studente, al direttore dell’Usr per l’Abruzzo, al dirigente dell’ambito territoriale e al presidente della Provincia. Tra i quesiti più importanti la delucidazione sulla concreta disponibilità delle risorse della donazione e il perché la Provincia abbia preferito spendere una considerevole somma per lo svolgimento delle lezioni di educazione fisica presso strutture private.
Il Collegio dei docenti dell’Istituto di istruzione superiore ‘Leonardo da Vinci-Colecchi’ ha inoltre mostrato la propria insofferenza concludendo la missiva con «siamo stanchi di essere presi in giro e di essere considerati alunni e docenti di serie B».
Contattato telefonicamente il preside Evangelista è entrato nel merito dell’argomento, un tema che giornalmente vede studenti e docenti alle prese con sacrifici che, con l’arrivo dell’inverno aquilano, sono destinati ad aumentare.
«Al momento non c’è stata nessuna risposta alla lettera – ha esordito Evangelista – soltanto una precisazione sulla stampa dell’assessore Guido Liris e la promessa che si farà, cosa che ci sentiamo da dire da anni».
I ragazzi, che dalla scorsa settimana hanno iniziato l’attività sportiva a Centi Colella nelle strutture del Cus, arrivano da quattro anni di educazione fisica a VerdeAqua. «Con temperature di 4 e 5 gradi – ha denunciato il preside – i palloni coperti erano inutilizzabili. Bisogna anche considerare che ci spostiamo con l’autobus».
«È un anno che è tutto fermo – ha tuonato – siamo stufi dei balletti della Provincia, dal momento che lei ha i soldi che motivo c’è di spendere dai 40 e i 50 mila euro ogni anno? Il presidente Del Corvo ha parlato con i ragazzi, ma restano parole».
Oltre alla mancanza della palestra, docenti e preside rivendicano il fatto che l’Ipsiasar sia ancora in un Musp a differenza delle altre scuole superiori dell’Aquila ospitate in strutture in muratura. Inoltre, il [i]restyling[/i] della palestra del Leonardo da Vinci – costruita a fine anni cinquanta, inizio sessanta – avrebbe anche potuto comprendere un ammodernamento, grazie ad una variante del progetto, in modo da poter diventare una struttura aggregativa a disposizione della città, al pari della palestra del Liceo ‘Cotugno’.
Se in questi quattro anni fosse stata presa in considerazione l’idea si sarebbe avuta una palestra a norma per i canoni scolastici di una scuola media superiore, utilizzabile anche dal resto della città in un momento in cui scarseggiano gli spazi aggregativi. «Si sono persi 4 anni – ha concluso il preside – e non è stato neanche presentato un programma di variante».