Casematte, un’assemblea per ribadire priorità

28 ottobre 2013 | 12:29
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Casematte, un’assemblea per ribadire priorità

E’ indetta un’assemblea pubblica giovedì 31 alle 18, a CaseMatte. Scopo dell’evento, la divulgazione di alcune idee chiave patrimonio di ciò che si definisce a tutti gli effetti una ‘cittadinanza’. A seguire, il festeggiamento del primo compleanno dopo quattro anni di occupazione. Un’appuntamento importante, che evidenzia uno spazio di cultura e socialità, sottratto all’abbandono e trasformato in presidio a difesa della svendita di ColleMaggio, e per questo oggetto di denunce e repressione.

Gli organizzatoir rimarcano, come si legge in una nota, la loro voglia di continuare a lottare per continuare ad avere all’orizzonte il profilo d’un qualcosa chiamato ancora città.

«Diritti. Abitare non significa solo avere un tetto sopra la testa, ma vuol dire soprattutto diritto al lavoro, a dei trasporti e dei servizi pubblici capaci di rispondere ai bisogni reali delle persone, ad una vita culturale e sociale attiva ed inclusiva. Spazi. Il terremoto ci ha portato via i (pochi) spazi sociali e di aggregazione presenti in città, le istituzioni non sono state in grado di crearne dei nuovi».

«Giovani e studenti. Le nuove generazioni, che maggiormente vivranno sulla propria pelle gli effetti del terremoto e della ricostruzione, in questi quattro anni non sono mai stati coinvolti o ascoltati. Ora rivendichiamo il diritto ad essere noi a decidere del nostro futuro e di come ricostruire il nostro territorio. Ricostruzione. Continuiamo a batterci per una ricostruzione certa, sicura e rapida. Ci battiamo anche però per la ricostruzione di una città diversa, migliore, che metta al centro l’ambiente, la cultura, il lavoro. Questo modello di ricostruzione invece continua a privilegiare il profitto di pochi, mentre tante famiglie e tanti giovani sono costretti a lasciare il territorio per mancanza di opportunità e di certezze».

«Cultura. E’ fondamentale incentivare e sostenere la creazione di nuova cultura, attraverso la creatività, l’autoproduzione, la partecipazione, e il grande lavoro delle tante associazioni che lottano ormai per la sopravvivenza. Non crediamo ai proclami o alle grandi opere che poi restano inutilizzate. Vogliamo ripartire dalle esperienza reali, vive, e metterle in rete, a partire dalla collina di ColleMaggio, un bene comune abbandonato che può e deve diventare il centro della rinascita di una nuova città. Questa è la nostra AQ19. Per questo invitiamo la parte viva di questo territorio, studenti, precari, disoccupati, migranti, artisti, in una assemblea aperta, che rimetta al centro della ricostruzione il tema degli spazi di aggregazione e della cultura».

Tutta la cittadinanza è invitata.