«Chiodi è il presidente meno apprezzato d’Italia»

29 ottobre 2013 | 13:11
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«Chiodi è il presidente meno apprezzato d’Italia»

«Si agita, rivendica meriti per sé e scarica le colpe sugli altri, magnifica le inesistenti note positive del suo governo e prova, senza riuscirci, ad occultare i suoi disastri. Ma continua a muoversi in assoluta solitudine, tenuto conto che il Pd è di fatto ibernato dalle pesantissime responsabilità del suo passato, anche recente, e quando prova ad attaccarlo sembra quasi volersi predisporre a prendere schiaffoni, piuttosto che a darli».

A sottolinearlo è Carlo Costantini, consigliere regionale Mov 139, riferendosi al presidente della Regione Gianni Chiodi, «risultato ultimo, con una percentuale di gradimento del 46,4%, nella classifica Monitoregione dell’istituto di ricerca Datamedia sull’apprezzamento dei governatori di Regione per il terzo trimestre del 2013».

«A questa condizione di favore deve aggiungersene un’altra – prosegue Costantini – Chiodi ha potuto concentrare sulla sua persona un potere enorme, avendo cumulato, oltre a quello tipico di un presidente di Regione, anche quello di commissario alla sanità, che impegna quasi il 90% del bilancio regionale, e di commissario per il terremoto, con una dotazione da gestire di qualche miliardo di euro. Dunque, ha avuto la possibilità di incidere sul presente e sul futuro della Regione Abruzzo come a nessun altro era capitato prima». «Da queste condizioni di partenza, straordinariamente più favorevoli rispetto a quelle di tutti gli altri presidenti di Regione d’Itali – commenta il consigliere regionale Mov139 – sarebbe stato ragionevole aspettarsi di ritrovarlo al primo o, almeno, ai primissimi posti nella graduatoria sul gradimento da parte dei cittadini. Ed invece è l’ultimo. Proprio l’ultimo, come testimoniano i dati pubblicati poche ore fa da Datamedia. Per chi lo ha visto all’opera, non è affatto una sorpresa. È esattamente ciò che accade, anche al di fuori della politica, a tutti quelli che hanno la presunzione di poter assumere ruoli e responsabilità di gran lunga superiori, rispetto alla proprie obiettive capacità. A tutti quelli, cioè, che non hanno la dote di saper riconoscere i propri limiti».

«Ora si tratta di capire – conclude Costantini – se a queste tre condizioni di partenza favorevoli, il Partito Democratico ne aggiungerà una quarta, scegliendogli come avversario per le imminenti elezioni regionali un candidato ancora più inadeguato di quanto si sia rivelato, agli occhi dei cittadini abruzzesi, lo stesso Chiodi. E l’eventualità è tutt’altro che da escludere».

LA CLASSIFICA DEI GOVERNATORI – A distanza di tre mesi dall’ultima rilevazione sui governatori di Regione più apprezzati dagli italiani, a battere tutti è il presidente della Toscana, Enrico Rossi (Pd), con il 58% del gradimento, ma sul podio rimangono comunque sempre gli stessi. E dunque, se Rossi ruba lo scettro a Zingaretti (Pd), presidente del Lazio, che passa quindi dalla prima alla seconda posizione, con il 57,8% dei consensi, al terzo posto si conferma il governatore leghista del Veneto Luca Zaia, con il 57,4% dei consensi. La fotografia scattata da Monitoregione dell’Istituto di ricerca Datamedia nel terzo trimestre 2013 – compiuta attraverso interviste telefoniche su 800 persone in ciascuna Regione tra luglio e settembre – pone in quarta posizione, [i]ex aequo[/i], con il 53,2%, il governatore della Campania Stefano Caldoro (Pdl), che conferma la propria posizione, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani del Pd e Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni del Pd, che nella precedente rilevazione era quinto. In settima posizione, sempre dunque tra i primi 10, si pone Gian Mario Spacca, con il 53,1% dei consensi – era quinto a giugno 2013 -, ottavo Rosario Crocetta (Pd) presidente della Regione Sicilia con il 52%, che perde due posizioni, nono Roberto Maroni, presidente leghista della Lombardia, che con il 51,3% fa segnare una discesa di due posti e decimo Paolo di Laura Frattura, governatore del Molise, del Pd, con il 50,5% che invece era sesto nel secondo trimestre. La classifica dei governatori vede passare dalla nona all’undicesima posizione Nichi Vendola, governatore della Puglia e leader di Sel con il 50,7%; scivola dall’ottava alla dodicesima Claudio Burlando, presidente Pd della Liguria con il 50,5% e precipita dalla decima alla tredicesima Katiuscia Marini, governatore dell’Umbria del Pd con il 49,6%. La quattordicesima piazza è per il governatore del Piemonte Roberto Cota (Lega Nord) al 48%, mentre quindicesimo è il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci (Pdl) con il 47,3%. Chiudono la classifica Giuseppe Scopelliti, presidente della Calabria, del Pdl, sedicesimo con il 47% e Giovanni Chiodi, governatore dell’Abruzzo del Pdl diciassettesimo con il 46,4%.