Grandi Rischi, Barberi ascoltato in incidente probatorio

«I pubblici ministeri, hanno formulato domande pertinenti e tutte erano domande che stavano nei limiti di quella che è l’ordinanza ammissiva dell’incidente probatorio. Siccome al contrario si stava cercando di trasformare questo esame in un nuovo dibattimento e allora la norma questo non lo consente, abbiamo ritenuto di aver dato il nostro doveroso e coscenzioso contributo alla conoscenza, abbiamo detto quello che sapevamo dopodiché il processo proseguirà nelle sue sedi fisiologiche se dovrà proseguire, noi siamo dei testimoni in questa fase, abbiamo detto quello che sapevamo». Lo ha detto l’avvocato Francesco Petrelli legale difensore di Franco Barberi, all’uscita dell’aula dove dalle 16.30 si sta tenendo l’incidente probatorio in relazione all’inchiesta ‘satellite’ nata dopo la condanna in primo grado dei sette scienziati, tra cui lo stesso Barberi, della Commissione Grandi Rischi a 6 anni di reclusione ciascuno per aver fornito false rassicurazioni agli aquilani e sottovalutato il rischio sismico alla vigilia del terremoto del 6 aprile del 2009 che causò la morte di 309 persone.
L’avvocato Petrelli in particolare modo ha puntato il dito contro le parti civili, obbligando ad un certo punto il professore Barberi di interrompere la testimonianza e avvalersi della facoltà di non rispondere. Barberi è stato il primo ad essere sentito. Il giudice infatti ha deciso di ascoltare i testimoni uno alla volta. Il nuovo filone intende chiarire se i componenti dell’organo scientifico consultivo della presidenza del Consiglio dei ministri rilasciarono le dichiarazioni rassicuranti perché indotti a farlo dal capo della Protezione civile, che all’epoca era Guido Bertolaso.
Il pubblico ministero Fabio Picuti aveva chiesto l’archiviazione del procedimento a carico di Bertolaso, non ritenendo ci fossero le condizioni per una richiesta di rinvio a giudizio. Dopo la pubblicazione di nuove intercettazioni, tuttavia, il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella ha dato il via libera a ulteriori accertamenti che dovranno concludersi necessariamente entro il 31 dicembre di quest’anno.