L’Aquila per la vita: formazione per la Somalia

29 ottobre 2013 | 16:34
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L’Aquila per la vita: formazione per la Somalia

di Alessia Lombardo

Nato dalla sinergia tra onlus – ‘L’Aquila per la Vita‘, ‘Augusto per la vita‘ e ‘Il Perigeo‘ – il programma biennale ‘Augusto nel Mondo’ consiste nella formazione su cure palliative e domiciliari di medici provenienti dal Puntland (Somalia), in particolare dall’Ospedale di Galkayo.

La formazione sarà totalmente finanziata da ‘Augusto per la vita’ che da oltre vent’anni ricorda Augusto Daolio, fondatore e leader dei ‘Nomadi’, mentre ‘L’Aquila per la vita’ si occuperà delle professionalità e il ‘Il Perigeo’ è stato e sarà attivo dal punto di vista dei contatti nel Puntland. Il Dipartimento di discipline cliniche applicate e biotecnologie (Discab) dell’università dell’Aquila patrocinerà l’iniziativa.

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Al più presto alcuni dottori somali verranno all’Aquila per la formazione, che provvederanno a impartire ai propri colleghi una volta tornati a casa.

In una fase successiva sarà Francesco Martelli dell’Aquila per la vita onlus a portare la propria professionalità in Somalia.

Presentato stamane alla stampa da Giampiero Porzio dell’Aquila per la vita, alla presenza tra gli altri della compagna di Augusto Daolio Rosanna Fantuzzi, del rettore Paola Inverardi, del direttore del Discab Edoardo Alesse, del presidente dell’Aquila per la Vita Paolo Aloisi, del responsabile dell’ospedale Galkayo Mohamed Jama Salad, il progetto vedrà i somali impegnati alcuni mesi nel capoluogo per i corsi.

«L’Aquila per la vita ha due anime – ha esordito Porzio – una locale e l’altra più globale sia dal punto di vista della ricerca sia dal punto di vista della formazione rivolta prevalentemente sui Paesi in via di sviluppo».

Soddisfatto di aver ripreso il legame con l’Italia e onorato per il progetto il responsabile dell’ospedale di Galkayo Mohamed Jama Salad. «Lì abbiamo rifondato la sanità che è riemersa dal nulla – ha spiegato – Siamo stati premiati dalla Comunità internazionale per sanità ed educazioni. La futura unità per terapia del dolore dovrà fungere da modello per tutta la Somalia».

Entusiasta dell’amicizia con L’Aquila e con l’Abruzzo la signora Fantuzzi ha sottolineato «l’amore per la vita, quella vita mancata ad Augusto per un tumore cerebrale. Tutto (L’associazione ndc) è nato dai venti milioni messi in un’urna il giorno dei funerali di Augusto».

Presente la rettrice Inverardi si è soffermata sul ruolo dell’università dell’Aquila. «La volontà – ha detto – è quella di avere un’università capace di tessere assieme al territorio di riferimento (non soltanto quello nazionale) dei rapporti simbiotici. Questo progetto porterà una crescita reciproca».

È bene ricordare che nel 2011 e nel 2012 due oncologi cileni hanno frequentato il Servizio di oncologia domiciliare di ‘L’Aquila per la vita’ e l’Unità operativa di oncologia medica del ‘San Salvatore’. Ultimato lo stage hanno attivato un Servizio di oncologia domiciliare in un quartiere popolare di Santiago il tutto supportato dall’associazione ‘Santiago por la Vida’.