Siamo uomini o marionette?

30 ottobre 2013 | 20:23
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Siamo uomini o marionette?

di Gioia Chiostri

Neorealismo estremo o estremizzazione del protagonismo? Il 26 ottobre è stato il grande giorno dell’Italia: tutti hanno potuto inviare il loro video al recente progetto cinematografico nazionale. Tra governo delle larghe intese, economia in ribasso, disoccupazione alle stelle, il Paese ha conosciuto il suo momento di notorietà, entrando nel tunnel del ‘fare il regista/attore per un giorno’. ‘Italy in a day’, il video progetto di filmografia, coordinato da Gabriele Salvatores e coprodotto da Rai Cinema, ha praticamente invitato tutti gli italiani a girare il proprio “film”, o meglio un microfilm contributo, che sarebbe andato a completare la macrotrasmissione che vedrà la luce nelle sale in autunno 2014. Un lungo documentario forzato, dato che la finzione è sempre in allerta quando si tratta di tv di massa.

Il film è il seguito di un’altra analoga esperienza, Life in a day, realizzata nel 2010 sotto l’attenta visione di Ridley Scott. E’ un cinema dal basso quello che ci darà in pasto Salvatores, che ha l’intenzione di accorpare in un’unica proiezione tutto il bassofondo italiano. Si parla di abbattere le barriere fra cinema e società, di socializzazione estrema (vedi social network, che è un documentario già di per sé), si parla di guardare al cinema non più come luogo di consumo comune, ma come luogo di produzione comune. Cinema vissuto in una forma più “democratica” e “diretta”: “Filmate quello che vi suggerisce il vostro cuore”: l’esortazione di Salvatores nel promo del film.

Sembra un tentativo di proporre un qualcosa che ha la pretesa di avere le carte in regola della democrazia diretta. Eppure appare come un semplice modo di dare a Cesare quel quarto d’ora di celebrità che Cesare sogna da tutte le notti. Basta davvero così poco per diventare registi e sfidare l’audience di pubblico puntando sulla propria quotidianità? Davvero gli italiani mostreranno ciò che sono e non ciò che vorrebbero far vedere di essere? E quindi: siamo uomini o marionette?

Ecco la procedura necessaria per partecipare: i filmati potranno essere utilizzati solo se verranno compilate e firmate le liberatorie dagli autori dei video, dalla persone riprese (genitori e tutor, in caso di minorenni) e dai referenti per le location, con tanto di numero di documento identificativo, autorizzano l’uso del materiale. In breve: tra la “Liberatoria soggetti ripresi”, la “Liberatoria soggetti minori”, la “Liberatoria location” e il “Modello avviso riprese”, in tutto le pagine sono 15. Inoltre, nelle liberatorie, si fa riferimento alla «presa visione» del Codice Etico del Gruppo Rai, di cui è attivo il link nella versione digitale del pdf, ovviamente non su quella cartacea: altre 26 pagine da visionare. Non solo un grande fratello sui generis, ma anche un grande fratello burocrate, che avrebbe la pretesa di chiamarsi scevro da ogni regola cinematografica, con la modulistica imperante che approva o boccia a suo gradimento. Grande successo di pubblico o grande narcisismo di questo stesso? Date a Cesare quel che è di Cesare.