
L’Unione degli Universitari sceglie la linea dura. Stilato un programma di sei punti da inviare al ministro dell’Istruzione Carrozza. «La proposta, approvata all’unanimità dal Consiglio Studentesco dell’Aquila e dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari – si legge in una nota – prevede: la fascia di esonero tasse per i “quasi borsisti”, trasporto urbano potenziato e gratuito, risorse per finanziamenti e assunzioni straordinarie, vincolate al mantenimento di un’offerta formativa ampia e aperta».
Andrea Fiorini (Presidente del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e coord.UduAQ) commenta: «E’ la prima seduta sui contenuti di merito del nuovo CNSU e la mozione è stata approvata all’unanimità. E’ un segnale importantissimo, ora trattative con il Ministero, le istituzioni ci sostengano».
A dicembre 2014 scadrà l’accordo di programma tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Università degli studi dell’Aquila, accordo che dispone una serie di misure volta a garantire la ripresa dell’Ateneo colpito dal sisma del 2009. Dopo le generiche dichiarazioni della Rettrice dell’Università dell’Aquila sul dopo accordo di programma, l’Unione degli Universitari dell’Aquila «ha deciso di rompere gli indugi, e di mettere nero su bianco le proprie, articolate e ragionate proposte, per un nuovo accordo di programma tra Miur e Università dell’Aquila. L’obiettivo è impedire che a scadenza dell’accordo di programma si apra una stagione di pesanti tagli nell’Università dell’Aquila, con pesanti ricadute sulle speranze di rinascita della Città. Nell’immediato dopo sisma le agevolazioni, tra accordo di programma e protezione civile, erano incentrate sugli incentivi alle iscrizioni con le tasse gratuite e sulla definizione, in assenza di soluzioni alloggiative cittadine, di linee interurbane dedicate. La proposta dell’Udu dell’Aquila per il futuro, ovvero per il periodo successivo al 2014, è incentrata su un ragionamento di fondo: come scritto nel documento Ocse, richiamato sempre da tutta la comunità politica e istituzionale, la città dell’Aquila può rinascere solo con un’Università che stabilizzi i numeri di studenti attuali, alzando al massimo il numero di universitari effettivamente domiciliati all’Aquila».
«Come si può leggere dalla proposta – continua la nota – non c’è alcuna demagogia, come vuole far credere chi, ancora oggi, non ha compreso il senso di agevolazioni che nell’immediato dopo sisma hanno salvato l’Università dell’Aquila. Deliniamo per il futuro una proposta concreta, che accompagni l’Università dell’Aquila dalla straordinarietà del dopo sisma ad una ordinarietà che sappia tenere insieme la qualità con i numeri alti di studenti. Una qualità per pochi d’altronde sarebbe una beffa per la città, che può sperare solo in un’Università con ampia e aperta offerta formativa, per attrarre decine di migliaia di studenti e per dare dunque una chance alla Città stessa.
La proposta dell’Udu è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Studentesco dell’Aquila e all’unanimità nella prima seduta di merito del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari».
Il Presidente del CNSU, lo studente dell’Università dell’Aquila Andrea FIORINI, ne parlerà ora direttamente con il Ministro Carrozza, chiedendo alla stessa di tener conto di una proposta articolata, seria e approvata formalmente dai massimi organismi studenteschi.
«Chiediamo quindi a tutta la comunità accademica – conclude il comunicato – alle istituzioni e alla politica locale, di discutere nel merito le nostre proposte e di sostenere la strada di un nuovo Accordo di Programma, articolato e ambizioso, pensato per il raggiungimento del concreto obiettivo di una medio-grande Università residenziale in grado di rappresentare davvero, come scritto in tutti gli studi fatti sull’Aquila, il cuore della rilancio della Città dell’Aquila».
Scheda esplicativa di merito: i 3 filoni di intervento proposti:
a) Fascia di esonero tasse per reddito fino al 150% per le borse di studio regionali e merito almeno del 50% dei crediti necessari per la borse di studio.
Se fino ad oggi, grazie all’accordo, tutti gli studenti hanno beneficiato dell’esonero tasse universitarie, immaginiamo un ritorno progressivo alla normalità, con la gratuità da garantire ancora per l’intero 2014/2015 e un successivo sistema di tassazione che tuteli gli studenti con reddito basso e con carriere accademiche attive.
In questo modo affianchiamo ai beneficiari di borsa di studio regionale, che usufruiscono già ordinariamente sia della borsa in moneta e servizi, che dell’esonero delle tasse, una fascia intermedia di studenti che, pur se non idonei alla borsa di studio, possa accedere ancora almeno all’esonero totale delle tasse, dimostra un percorso di
studio virtuoso (50% dei crediti necessari alla piena borsa di studio) e un ISEE inferiore ai 27mila euro (soglia ISEE della borsa di studio incrementata del 50%).
b) Mobilità urbana gratuita per tutti gli universitari, con 3Mni di euro annui a favore dell’AMA.
Nelle more della ricostruzione dell’intero patrimonio abitativo cittadino, l’unica chance per superare l’ancora troppo alto pendolarismo (che incide negativamente anche sulla qualità degli studi) è rendere realmente utilizzabile tutto il patrimonio abitativo a disposizione. Nell’enorme dispersione urbana è indispensabile intervenire con un forte investimento sulla mobilità cittadina. Per questo proponiamo un rivoluzionario accordo che stanzi 3Mni di euro annui per la mobilità gratuita studentesca, da destinare direttamente all’Ama, a copertura della gratuità del trasporto pubblico cittadino per tutti gli universitari, con un pacchetto di linee concordato con Università, Adsu e gli studenti.
I 3 Mni di euro sono equivalenti all’abbonamento per 15.000 studenti, una cifra che permetterebbe di risolvere un grandissimo problema sia per gli universitari, che per il Comune stesso, sostenendo peraltro il servizio di trasporti pubblico per tutti.
c) Stabilizzazione e accreditamento dell’attuale offerta formativa.
Stabilizzare ed accreditare l’attuale offerta formativa con la possibilità straordinaria per l’Università dell’Aquila di punti organico aggiuntivi ai punti organico che gli spetteranno per legge, per assumere la docenza necessaria nei settori in difficoltà. Assunzioni straordinarie, finalizzate dunque a mantenere l’attuale offerta formativa e a renderla negli anni del tutto compatibile con le nuove norme sui requisiti di docenza. Senza un intervento di questo tipo si rischierebbe infatti il taglio dell’offerta formativa e la chiusura dei corsi, con dunque l’impossibilità di garantire alla città un’Università di almeno 26.000 studenti. Come dimostrano tutti i dati dell’Ateneo, oltre all’esonero tasse, è stato fondamentale per mantenere dopo il sisma i 26.000 studenti mantenere i corsi di laurea senza alcun numero programmato locale. D’altra parte chiedere, come si è potuto evincere dalle dichiarazioni della Rettrice, risorse di docenza straordinarie, senza però vincolare queste alla stabilizzazione dell’offerta formativa, sarebbe del tutto incomprensibile. Non si può chiedere risorse aggiuntive, per poi comunque tagliare l’offerta formativa e far “rimpicciolire” l’Università dell’Aquila. In questo filone è anche la richiesta di un FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario delle università) adeguato e di un tempo adeguato per l’Università dell’Aquila per completare un percorso di allineamento, con la programmazione straordinaria delle risorse, dell’offerta formativa agli stretti vincoli di legge. A beneficiare dei punti organico straordinari sarebbero tutti i settori scientifico disciplinari e tutte le categorie, perchè l’utilizzo vincolato dei p.o. straordinari per i settori in sofferenza e finalizzati all’accreditamento dei corsi (dunque prevalentemente per concorsi da professori associati), permetterebbe di utilizzare i p.o. ordinari comunque spettanti all’Ateneo per gli altri settori e per le altre categorie (in particolare per concorsi da ricercatori universitari).