Vigile morto, «Un eroe della quotidianità».

2 novembre 2013 | 13:20
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Vigile morto, «Un eroe della quotidianità».

{{*ExtraImg_170115_ArtImgRight_300x192_}}«Maurizio era gioviale ed altruista, sempre pronto all’azione e per questo si è distinto in numerosi interventi di soccorso in cui ha dato prova di essere animato dai più grandi e veri ideali che ispirano un lavoro cosi’ particolare». E’ il ricordo del vigile eroe Maurizio Berardinucci tracciato dal comandate provinciale di Pescara Pietro Di Risio, durante la cerimonia funebre del pompiere morto sabato a Roma, a seguito delle ferite riportate nella esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio fratelli Di Giacomo.

{{*ExtraImg_170116_ArtImgRight_300x200_}}«Il compito di rappresentare il vuoto lasciato da Maurizio – ha proseguito Di Risio – nella famiglia dei vigili del fuoco di Pescara è sicuramente più grande di me, tuttavia come comandante non posso sottrarmi al dovere di testimoniare a nome di tutti i colleghi l’eredità che abbiamo ricevuto da Maurizio affinché ci aiuti a crescere come uomini e come soccorritori. Quel giorno del 25 luglio scorso, è partito insieme ai suoi colleghi nel tentativo disperato di salvare vite umane ben sapendo il pericolo che quella situazione infernale poteva rappresentare. In questi mesi di degenza si e’ fatto ben volere da tutti, e’ diventato un vigile del fuoco simbolo di altruismo e sacrificio. Maurizio – ha proseguito – e’ vissuto per donarsi a quanti invocano aiuto anche in condizioni estremamente difficili».

{{*ExtraImg_170117_ArtImgRight_300x200_}}Di Risio ha infine ribadito il coraggio, l’impegno di Maurizio e «il suo cuore pieno di amore per gli altri. Maurizio – ha concluso – rappresenterà per noi i valori ispiratori del nostro lavoro di vigili del fuoco, il senso di sacrifico e l’amore per tutti i nostri concittadini bisognosi di aiuto. Ciao Maurizio».

{{*ExtraImg_170122_ArtImgRight_300x200_}}Tra i messaggi letti durante la cerimonia anche quello del capo squadra a riposo dei vigili del fuoco di Modena, città dove ha prestato servizio prima di arrivare Pescara.

{{*ExtraImg_170121_ArtImgRight_300x200_}}«Te ne sei andato troppo presto per fare ciò che amavi: prestare soccorso anche a costo della tua stessa vita come hai dimostrato la mattina del 25 luglio». E’ uno dei momenti più toccanti della cerimonia funebre. A parlare è una delle figlie del vigile eroe che tra le lacrime e la commozione dei presenti ha ricordato il padre.

{{*ExtraImg_170120_ArtImgRight_300x200_}}«Non hai – ha proseguito – esitato neanche un attimo, purtroppo, dopo tre mesi da quella mattina ci hai lasciato. Tutti ti definiscono eroe, parlano di te come una persona speciale, per noi lo sei sempre stato papà. Non abbiamo avuto abbastanza tempo per dimostrarti il bene che ti volevamo, ma anche con le piccole incomprensioni abbiamo cercato sempre di darti tutto il nostro amore. Ora che ci stai guardando da lassù , ora che sentiamo veramente la tua mancanza capiamo quando tu fossi estremamente importante: l’uomo più importante della nostra vita . Ti vogliamo bene papà».

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