Vigile scomparso, le parole dell’Arcivescovo e di Alfano

2 novembre 2013 | 11:57
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Vigile scomparso, le parole dell’Arcivescovo e di Alfano

La «forza e il coraggio» di Maurizio Berardinucci, il vigile del fuoco morto sabato scorso per le conseguenze dell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio avvenuta a luglio nel Pescarese, sono stati sottolineati, nel corso della cerimonia funebre nella cattedrale di San Cetteo, dall’arcivescovo di Pescara Penne, Tommaso Valentinetti. Rivolgendosi ad una chiesa gremita, Valentinetti, rifacendosi al Libro di Giobbe e al Vangelo di Giovanni, ha messo in evidenza che nel giorno in cui si celebrano tutti i defunti, siamo costretti a fare i conti con la realtà della morte che rapisce i nostri cari, rapisce tutti noi, e questo è il mistero della fede.

«La morte – ha aggiunto – non è l’ultima nemica e sarà vinta per sempre». Ha quindi ricordato Maurizio che con «generosità e piena disponibilità si è lanciato nel soccorso di chi era in pericolo e dopo un lungo soffrire è tornato alla casa del Padre. La risposta ai tanti perchè su questa morte – ha detto sempre l’arcivescovo – può venire solo dalla fede, dalla speranza e dalla carità». La «verità» della vita eterna, per Valentinetti, «ci deve consolare e deve essere più forte della morte. E’ difficile dire parole di consolazione a chi rimane, alla famiglia e ai colleghi, oggi, ma questa è la volontà di Dio». Alla cerimonia ha assistito il tenore di Montesilvano Piero Mazzocchetti che ha intonato, tra l’altro, l’Ave Maria.

«Esprimo i miei sentimenti di profondo cordoglio e di affettuosa vicinanza». Questo, infine, il messaggio del ministro dell’Interno Angelino Alfano rivolto alla famiglia del vigile eroe Maurizio Berardinucci e al Corpo dei vigili del fuoco, letto durante la cerimonia funebre del pompiere morto. Alla cerimonia hanno partecipato il capo dipartimento dei vigili del fuoco Alberico Di Pace, il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco Alfio Pini. Presenti anche alcuni componenti della famiglia Di Giacomo, proprietaria della fabbrica esplosa.