Commissione Ue critica relazione Sondergaard

4 novembre 2013 | 17:52
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Commissione Ue critica relazione Sondergaard

La Commissione europea prende le distanze dal progetto di relazione redatto dall’europarlamentare danese Soren Sondergaard, che definisce «confuso» e si dice «estremamente preoccupata» per gli odierni echi giornalistici sugli aiuti Ue legati al terremoto del 2009 in Abruzzo.

Bruxelles respinge le insinuazioni sui mancati controlli e giudica «infondate» le critiche sul possibile uso futuro della abitazioni del progetto ‘Case’. Inoltre afferma che i finanziamenti Ue potranno andare ad altre operazioni.

La Commissione europea in particolare osserva che il progetto di relazione redatto da Sondergaard «appare confuso: è un misto di osservazioni sugli sviluppi generali della ricostruzione dell’Aquila e di aspetti correlati all’utilizzo della sovvenzione del Fondo di solidarietà».

Bruxelles ricorda che l’Ue ha erogato tramite il Fondo di solidarietà gli aiuti rapidi più urgenti (494 milioni di euro) per sostenere le autorità italiane nel fare fronte ai costi necessari per dare una sistemazione immediata ai senzatetto e aiutare le comunità a rialzarsi in piedi dopo il devastante terremoto. La correttezza nell’utilizzo di questi fondi, sottolinea la Commissione, è stata attentamente monitorata dai suoi servizi, in primo luogo per assicurare che aiuti tempestivi fossero forniti laddove erano più necessari.

Bruxelles, inoltre, «respinge le insinuazioni» secondo cui avrebbe chiuso gli occhi di fronte a un utilizzo scorretto dei fondi UE. Al contrario, un mancato rispetto delle norme in maniera di appalti pubblici è stato scoperto proprio grazie ai controlli svolti sull’uso dei Fondi di solidarietà in Abruzzo, e i relativi finanziamenti Ue sono stati dichiarati inammissibili. Ma visti gli enormi costi delle operazioni di ricostruzione che dovranno essere sostenuti dall’Italia, si osserva alla Commissione, i finanziamenti Ue potranno ora essere dirottati su altre operazioni, pienamente ammissibili.

Per Bruxelles sono poi «infondate» le critiche sull’eventuale, futuro uso a fini di profitto delle abitazioni costruite per ospitare i senzatetto. Questo perché il regolamento sul Fondo europeo di solidarietà non contiene disposizioni che escludano tale possibilità. Ed anche se il progetto edilizio ‘Case’ dovesse in futuro generare delle entrate, conclude la Commissione, ciò sarebbe di gran lunga compensato dagli ingentissimi oneri finanziari complessivi che gravano sulla autorità italiane a causa del terremoto.