Prometteva lavoro previo compenso, denunciato

4 novembre 2013 | 14:14
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Prometteva lavoro previo compenso, denunciato

Aveva avvicinato una donna straniera promettendole un posto di lavoro come “addetta alle pulizie” presso l’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila. L’uomo, un sessantaquattrenne polacco, pregiudicato per reati relativi all’inosservanza delle leggi sull’immigrazione, è stato denunciato in stato di libertà dalla squadra mobile per truffa.

Dopo la denuncia, sporta da una donna ucraina, il personale della sezione “Contrasto alla criminalità straniera, diffusa e prostituzione”, ha identificato l’autore della truffa, F.W., ultimo domicilio dichiarato a Roma.

Lo straniero aveva avvicinato la donna, tramite una conoscenza in comune, promettendo di farla assumere come “addetta alle pulizie” presso il locale nosocomio, chiedendole, però, la somma di 800 euro, quale compenso per il suo interessamento.

La donna, una cinquantaquattrenne ucraina, vista la prospettiva di un posto di lavoro sicuro, non ha esitato a consegnare all’uomo una prima tranche di soldi, per l’importo di 500 euro, con l’intesa che la somma residua di 300 euro sarebbe stata consegnata una volta ottenuto il lavoro; trascorso un po’ di tempo, però, non avendo più notizie né del lavoro promesso, né dell’uomo, ha invano tentato di contattare quest’ultimo sull’utenza di telefonia mobile lasciatale “per ogni evenienza”.

Quando si è resa conto di essere stata raggirata ha sporto denuncia e nella circostanza ha riferito anche che lo straniero le aveva paventato la possibilità, qualora lei fosse stata interessata, di contrarre matrimonio con un cittadino italiano benestante.

Con le prime indagini si è accertato che il numero di telefonia mobile lasciato dallo straniero alla donna risultava intestato a un pregiudicato residente nella provincia di Viterbo, il quale, però, non è stato riconosciuto dalla denunciate in sede di individuazione fotografica.

I successivi accertamenti hanno portato a scoprire che nel corso di un controllo di polizia l’intestatario del numero cellulare era stato fermato insieme ad un cittadino straniero. Dall’analisi delle informazioni presenti nelle varie banche dati e i riscontri sul territorio si è arrivati ad identificare l’autore del reato nella persona del sessantaquattrenne polacco.