
di Antonella Calcagni
«Se gli 800 mila euro della Regione servono per pagare i salari degli assunti, visto che si tratta di contratti a tempo indeterminato, chi pagherà dopo»? E’ un fiume in piena il vice presidente della Regione Giorgio De Matteis. «La verità – spiega – è che la Regione ora paga gli stipendi, poi? Forse saranno riconvertiti sull’outlet». «Assurdo – argomenta il vice presidente – che tutti i 60 dipendenti debbano fare formazione fuori, ci si chiede chi farà il loro lavoro a L’Aquila. Andremo a verificare quanto dichiarato nel bando. Se è vero che esiste l’eccezione cantiere mobile, non so se in questa casistica rientra la Xpress».
Doveva partire il primo aereo lo scorso settembre, tuona Giorgio De Matteis e invece si ripete ancora, il modello Cialente, ossia: «annuncio uguale “sola”». Di fatto l’ultima autorizzazione del ministero delle Infrastrutture non c’è ancora. «Leggo ora di trattative con compagnie aeree. E se l’inaugurazione ci fosse stata a settembre? – commenta Giorgio De Matteis – Mi sembra molto singolare questo tipo di comportamento. Non riusciamo a capire quale sia la previsione di utilizzo dello Scalo. Quanti voli ci sono, dove atterrano?».
De Matteis poi tira fuori il piano di investimenti Xpress in cui figura a chiare lettere il centro commerciale “Lo Zafferano Rosso” che nascerà, a fronte di un numero esiguo di passeggeri, scrive la società. «Cosa si intende per esiguo? Non è dato sapere neanche quanto investe la Xpress».
«Il sindaco ha detto che io non mi sono mai occupato di aeroporto, ma se ci sono stati i soldi del Fas, è merito mio. Invece, il sindaco cosa ha portato allo scalo?». Fino a oggi lo scalo ha beneficato di circa 2 milioni di euro di fondi Cipe per le infrastrutture, 2,8 milioni di Fas, più 880 mila del bando “Lavorare in Abruzzo 3”. Inoltre in occasione del G8 lo scalo subì altre infrastrutturazioni.
Se De Matteis non avrà risposte dal sindaco nei prossimi giorni farà presentare dal suo gruppo una interrogazione in Consiglio comunale. Il vice presidente ricorda che prima dell’amministrazione Del Turco ci fu una trattativa per una collaborazione fra Saga e scalo dei parchi, poi saltata. «Lo scalo aquilano – coclude – non dà alcun fastidio a quello d’Abruzzo proprio alla luce del numero esiguo di passeggeri e alla luce dei diversi canali di finanziamento».