
«Non c’è dubbio che le affermazioni di monsignor D’Ercole abbiano destato in noi una certa preoccupazione, ma finché si tratta di sue dichiarazioni o sentori o impressioni non possiamo che attendere l’approfondimento delle Forze dell’Ordine, peraltro già impegnate in una campagna sul territorio tesa a sensibilizzare e a raccogliere dati sulla violenza sulle donne». A comunicarlo, attraverso una nota, è la Giunta del Comune dell’Aquila.
«Sicuramente – prosegue la nota – la Chiesa è un osservatorio privilegiato e anche un solo caso sospetto o taciuto di baby prostituzione rappresenta un dato allarmante e assolutamente intollerabile. Quello che sicuramente emerge, invece, ed è evidente e sotto gli occhi di tutti, è il disagio sociale che la città sta vivendo dal dopo terremoto. Una città che ancora soffre l’incertezza della sua ricostruzione con l’incertezza dei fondi, oggi non sufficienti per il rispetto tempi del cronoprogramma. Abbiamo comunque chiesto un incontro col Prefetto per fare chiarezza sulla vicenda, anche perché se il nostro territorio dovesse essere davvero a rischio chiederemo immediatamente un piano d’intervento sociale a Governo e Regione per l’istituzione di un osservatorio speciale sul fenomeno e l’istituzione di un numero verde. Intanto, qualora il [i]fumus[/i] sollevato da D’Ercole fosse confermato sarà nostra premura istituire anche un tavolo di lavoro per prevenire e fermamente contrastare il dilagare del fenomeno».
«Al di là di mere ipotesi tutte ancora da confermare – conclude la nota – resta il fatto che chiunque dovesse venire a conoscenza di un qualsiasi tipo di abuso o violenza su minori è tenuto ad informarne immediatamente le forze dell’ordine e i servizi sociali che, chiaramente, garantiranno l’anonimato della fonte».