
di Valter Marcone
Ho troppe e troppe cose da dirti/ in sospeso
le arance sulla tavola
il freddo dietro le finestre/ di dicembre
pane e mela a tarda ora
come cena, i giorni tutti uguali
l’uno dietro l’altro
gli oggetti abbandonati ora rosi
dal tarlo e dall’inedia
l’odore dei calcinacci delle case
cresciuto insieme e quello
delle arance del mercante
sulla bancarella nella piazza
il verde che nasce solo
dal prato tenuto verde.
Ma tu le sai queste cose
vivo questo abbandono
come una malattia
ed è meglio così, non ho impazienze
che le forze ora sono quelle
e se piove sul tetto
la pioggia ha il rumore degli anni
e corre lieve sui giorni
senza nemmeno toccarli.
Tu le sai queste cose ma io continuo
a ripeterle
sai già tutto e io continuo insomma
a vedere cose che in realtà non ci sono
perché così mi illudo di tirare avanti
appunto con quello che tu amavi
mai però quanto io ho amato te.
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