Da L’Aquila a Vilnius, tuffo in un’altra dimensione

8 novembre 2013 | 10:08
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Da L’Aquila a Vilnius, tuffo in un’altra dimensione

di Marija Marcenko

Essendo ospite di un altro Paese, bisogna rispettare e seguire le regole del territorio sconosciuto. Trasferirsi in un altro Paese, invece, vuol dire cambiare il proprio modo di vivere, immergersi in una cultura diversa e accettare tutto ciò che sembra strano, certe volte anche anomalo. Le proprie radici non si cancellano mai, ma alcune volte non sono più la guida giusta.

La mancanza del profumo della propria casa, la paura di non essere compresi, lo sguardo perso per capire cosa succede intorno. Nessun suono conosciuto. E’ tutto diverso. E’ tutto nuovo. Caos sulle strade, macchine ferme nei posti dove non si può neanche guidare, gente che strilla dappertutto e gesticola mentre ti parla a due centimetri di distanza. Ti gira la testa e vuoi solo scappare da questo mondo di pazzi.

Com’è invece la vita a Vilnius? Città capitale della cultura europea nell’anno 2009, con più di mezzo milione di cittadini è la città più grande della Lituania, uno dei paesi baltici. Durante l’inverno la neve arriva fino alle ginocchia, meno 25 gradi di temperatura, ma sempre con il sole, che svela l’immagine della città storica bellissima. La gente lì è molto simile al tempo. Fredda, tranquilla ma sempre di fretta. Precisa come un orologio svizzero, sempre con uno schema chiaro da seguire.

Al lavoro sono tutti estremamente organizzati, mai in ritardo e sempre alla ricerca della propria crescita personale, tenendo tutto sotto controllo. E’ raro sentire la gente urlare nei posti pubblici, è impossibile che qualcuno dica una parolaccia in diretta Tv. Inoltre, sorprendentemente, conoscono tutti le regole di guida in una rotatoria.

Il cappuccino si può bere a qualsiasi ora del giorno e nessuno ti guarda come se fossi pazzo. Si cena al massimo alle sette di sera e con una sola pietanza. Parole come aperitivo, antipasto o primo semplicemente non esistono nel dizionario della maggior parte della gente.

Bisogna immergersi più profondamente nella cultura locale per accorgersi che pur essendo fredda, la città è estremamente accogliente e la gente ha un senso dell’umorismo assolutamente straordinario.

Probabilmente in questo momento starete pensando [i]“Che mondo di pazzi, quello fuori dall’Italia!”[/i]. La differenza culturale principale è chiara: quello che sembra normale ad un lituano è semplicemente folle per un italiano. E viceversa.