
«Il mio emendamento che darebbe la possibilità di superare il rapporto del 3% tra deficit e Pil indebitando lo Stato in caso di gravi calamità naturali per investire nella ricostruzione diventerà una proposta ufficiale del Partito democratico nella campagna elettorale per le prossime elezioni europee». Lo annuncia il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, all’uscita di un incontro che si è svolto in mattinata a Roma con i vertici del Partito democratico, alla presenza, tra gli altri, del segretario uscente Guglielmo Epifani e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Attuazione del programma e all’Editoria, l’abruzzese Giovanni Legnini.
Sul tavolo in primis i problemi contingenti, legati alla prossima approvazione della legge di stabilità, che fin qui ha compresso da 6 anni a 3 lo stanziamento delle risorse programmate nei mesi scorsi senza però aggiungerne di nuove.
«Abbiamo chiesto ulteriori 600 milioni per andare avanti con i cantieri fino a tutto il 2014, la copertura ora deve trovarla il governo – spiega il sindaco – Fin dal governo Berlusconi, passando per Monti che non ha messo una lira, e per Letta che ha stanziato fondi ‘insufficientissimi’, c’è una colpa storica: manca una strategia nazionale di ricostruzione dell’Aquila e ogni anno ci si deve inventare qualcosa: la protesta della fascia, lo sciopero della fame eccetera». Di qui una serie di proposte alternative per poter avere un flusso di cassa continuo, in particolare partendo dal progetto dell’economista statunitense Warren Mosler, che lunedì prossimo sarà all’Aquila in un convegno all’Auditorium del Parco.
«Pensiamo a un mutuo per 40 anni con un credito d’imposta per un pool di banche che potrebbero usufruire a loro volta di un prestito della Bei (Banca europea degli investimenti, ndr). In questo modo avremo i fondi senza che l’Italia se ne accorga». Per concretizzare questa ipotesi, tuttavia, «ci vuole il passaggio con la Ue sul superamento del patto di stabilità al 3%. Su questo il Partito democratico è d’accordo, Epifani ha detto sì su tutta la linea». E la ricostruzione dell’Aquila promette di orientare anche i risultati nel territorio delle prossime primarie del Pd: «I candidati alla segreteria verranno da noi a fare campagna elettorale, ognuno di loro ci dirà come pensa di risolvere questa grande questione italiana», conclude Cialente.