Sisma, «Da Sondergaard strategia mediatica»

8 novembre 2013 | 13:08
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Sisma, «Da Sondergaard strategia mediatica»

«L’uscita della relazione Sondergaard proprio ora che L’Aquila vuole aprire una battaglia a livello europeo sulla ricostruzione non è casuale, è un’operazione mediatica che fa parte di una strategia. C’è una parte del Nord dell’Europa che, al di là degli aspetti politici, ci vuole abbandonare». Questo il duro commento del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, parlando della bozza di rapporto dell’europarlamentare danese di Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica, Soren Sondergaard, che nell’ultima settimana ha catalizzato le attenzioni dei media italiani e internazionali con le sue denunce di sprechi e presunte infiltrazioni mafiose.

«Vorrei tanto fare un confronto pubblico con questo signore, vedere che dati ha – afferma Cialente – La sua relazione ha fatto molti danni, essendo confusa, piena di imprecisioni e anche offensiva. Non è vero che ci sono infiltrazioni, c’è stato il tentativo, come secondo accade in tutta Italia, ma con la differenza che le imprese mafiosi qui noi le abbiamo ‘pizzicate’ tutte».

Il primo cittadino ribadisce che nel rapporto «si fa grande confusione, molti dati sono vecchi». «Sondergaard non è mai venuto a parlare con me per sapere come stessero le cose – attacca – È una sciocchezza affermare che la ricostruzione non è partita, abbiamo 2.700 cantieri aperti e una capacità di impegno di 110 milioni al mese. I Map sono stati evacuati per tutt’altri motivi rispetto a quello che scrive lui».

«Se non si può ricostruire L’Aquila è colpa dell’Europa – sbotta il sindaco – Il danese si è preoccupato di andare a ricavare fatti vecchi per una polemica con Berlusconi, non ha visto come è la situazione oggi. Da uno di sinistra mi sarei aspettato una solidarietà diversa che, invece, ho trovato da parte del gruppo dei socialisti e perfino dai popolari», questi ultimi avversari politici.

«Quando si parla di calamità sismiche si fa riferimento ai Paesi del Sud dell’Europa, evidentemente vuol dire che da parte di un danese c’è la voglia di far vedere che non è giusto dare soldi a noi», conclude.