Sisma, il caso delle dichiarazioni di Sondergard

9 novembre 2013 | 12:56
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Sisma, il caso delle dichiarazioni di Sondergard

Nella relazione dell’eurodeputato Soren Sondergard sul terremoto dell’Aquila «ci sono delle dichiarazioni incorrette o non comprovabili. Offriamo la nostra collaborazione per correggerle, altrimenti il documento non potrà essere ritenuto credibile». Il vice direttore generale della dg Regio della Commissione Ue Normand Poppens commenta così il documento dell’esponente di Sinistra Unita nell’aula dove oggi si è riunita la commissione controllo bilanci.

Ma gli europarlamentari non chiudono la discussione e vogliono vederci chiaro. Chiedono alla Commissione approfondimenti, come ad esempio di sapere se le imprese che hanno vinto gli appalti avessero la certificazione antimafia. Ed il funzionario sceglie di tornare sull’argomento con una risposta scritta. Poppens spiega tuttavia che nel corso dell’audit fatto fare dalla Commissione «non sono state riscontrate prove di collegamenti con la criminalità organizzata o frodi», e nessuna infiltrazione mafiosa è stata dimostrata dall’inchiesta condotta dall’Olaf».

«E’ vero – ha osservato – che sono state trovate delle irregolarità amministrative, ma non si può parlare di frodi». Anche il giudice della Corte dei Conti Ville Itala, autore di un rapporto presentato nel febbraio scorso, nel suo intervento non parla di infiltrazioni mafiose. Le dichiarazioni e le accuse del collega danese Sondegard sono «un attacco all’Italia» afferma l’europarlamentare del Pdl Crescenzo Rivellini in aula, dove ha illustrato una sorta di controrelazione per smontare «le falsità» contenute nel documento preparato dal collega danese.

«Questo attacco mediatico, arriva proprio quando si stavano aprendo le discussioni su una moratoria per le spese di investimento», aveva affermato poco prima in un incontro con la stampa in cui ha definito l’approccio di Sondergard viziato da un giudizio.

«Il mio non è un attacco all’Italia. Il mio obiettivo è che i fondi dei contribuenti vadano effettivamente a beneficio delle popolazioni. E’ chiaro che gli aquilani avrebbero potuto ottenere di più», ribatte l’europarlamentare danese, sostenuto dagli interventi di almeno altri tre colleghi.

Sondergard richiama inoltre una recente condanna per frode e altre inchieste in corso all’Aquila, che dovrebbero essere prese in considerazione.