
di Gioia Chiostri
Intervista a Gianluca Picozzi, segretario riconfermato del circolo Pd di Capistrello, sul panorama politico locale e provinciale. «L’immagine che voglio dare del partito è intrisa di coerenza e non di litigiosità interna».
Attesa rielezione dell’uscente segretario del Partito democratico locale capistrellano. Gianluca Picozzi, dopo quattro mesi di attività politiche e iniziative varie, si riconferma al timone del circolo. Un panorama locale, quello di Capistrello, da districare nel modo più indolore e delicato possibile: tanti i dissesti, i malfunzionamenti interni. Come si vuol far fronte a tutto ciò?
«Due cose mi preme ribadire: una riguarda la mia rielezione: sono stato in carica solo quattro mesi, ma ho cercato di dar seguito al lavoro intrapreso e alla convergenza, che poi si è ri-espressa nella mia persona, da parte delle diverse anime del partito. Semplicemente, con questa rielezione si è riconfermato un equilibrio preesistente.
Il secondo concetto riguarda, invece, i programmi: la priorità è portare avanti quelli che ho intrapreso assieme ai miei compagni. A Capistrello, a mio avviso, è stata fatta una politica non di contenuti e non nelle sedi opportune. La politica non si fa fuori, nei bar, o nelle cene in cui magari si parla della composizione delle liste, col risultato di non mettere mai in campo l’iniziativa politica. Io mi sono ripromesso di fare proprio il contrario, ossia di lavorare sui contenuti. Cercando di far capire alla gente quello che di concreto voglio realizzare».
«Quel modo di fare politica – continua il segretario – ha portato il mio paese al crollo economico e finanziario, visto che siamo l’unico centro dell’Abruzzo ad essere dissestato. Per me la priorità è sempre stata il contatto con la gente e, spero, di riuscire a trasmettere questa mia volontà alla cittadinanza.
Da luglio ad oggi – continua – abbiamo messo in campo diverse iniziative come la raccolta firme in difesa della tratta ferroviaria Avezzano – Roccasecca; abbiamo avanzato una posizione importante sulla questione Cam e dato vita a numerose riunioni a tema su quelli che erano secondo il partito i nodi sensibili che avrebbero potuto interessare al paese, primo fra tutti, l’edilizia scolastica.
Abbiamo, nel corso di questi mesi, preso posizioni anche forti: questo dettaglio non di poco conto la gente, credo, lo ha recepito. Adesso i miei compaesani mi fermano per strada chiedendomi di portare avanti la loro causa, trasmettendomi le loro problematiche. Per questo motivo noi del circolo riteniamo indispensabile di non farci distrarre troppo dai congressi ad ampio raggio. Dobbiamo continuare, e questo è un fattore che reputo di vitale importanza, a porre in essere iniziative concrete per i cittadini.
L’immagine del Pd che noi vorremmo diffondere e associare al circolo di Capistrello, non è quella negativa che, ahimè, vige sul panorama nazionale, passiva e litigiosa. Vorrei davvero che la gente cominci a credere di nuovo all’azione politica che, se indirizzata nel giusto modo, conduce a benefici. Per questo, nel mezzo dei congressi ho predisposto la messa in atto di numerose iniziative che guardano al sociale».
«A livello provinciale, invece – afferma Picozzi – siamo rimasti coerenti fino alla fine in quanto abbiamo sposato la linea seguente: se ci fosse stata una soluzione unitaria che fosse andata a mettere d’accordo tutti, noi l’avremmo sostenuta fino alla fine. Per questo non ritengo che ci sia stato un’imposizione dall’alto, anche se, non metto in dubbio, che mi sarebbe piaciuto vedere un confronto diretto di rinnovamento fra due giovani. Io credo, tornando al locale, che molti si meravigliano di come in breve tempo siamo riusciti a risollevare le sorti di un partito che sembrava sul punto di morire.
E non tanto per colpa di vicende che arrivavano da Roma, come qualcuno può pensare, ma a causa di dinamiche interne che stavano facendo mancare il terreno sotto ai piedi del partito. Adesso è tornato in vita, e questo dato di fatto ci viene riconosciuto pubblicamente anche dai dirigenti provinciali e regionali. Affermano di come, dentro il pd di Capistrello, ci siano dei valori umani, senza contare che il numero di tesserati è il più alto della Marsica e supera anche quello relativo ad un grande centro come Avezzano».
Gianluca Picozzi pone l’attenzione su un altro concetto per lui «fondamentale» riguardante la veste che la politica dovrebbe assumere nei confronti degli elettori. «Si sta parlando di quello che si dovrebbe fare», afferma il neo segretario e non di ciò che si è fatto in tempi passati. Bisognerebbe «mettere da parte il condizionale, e analizzare ciò che si è fatto ieri, «capire come migliorarlo e non soltanto in maniera fumosa».
Un accenno poi il segretario lo dedica alle vicissitudini che hanno scioccato recentemente il paese marsicano, e non solo. «Due morti – dice – ingiuste che dovrebbero far riflettere. Io vorrei cercare di essere positivo: a Capistrello vi sono tante problematiche sociali non di poco conto; la scorsa settimana questi due tragici eventi ci hanno fatto barcollare sulla sedia della stabilità per un momento. Io faccio un semplice ragionamento di fondo: se eventi di questa natura sono molto più presenti in questo paese rispetto alla media degli altri centri, evidentemente c’è qualcosa che non va. La chiave è sviscerare le problematiche cercando di tastare lo zoccolo duro del problema».
«La politica – conclude – è lo specchio della società e una società malata crea una politica malata. A Capistrello bisognerebbe incentivare ciò che c’è di buono, perché è innegabilmente presente. Ci sono, ad esempio, dei valori sociali importanti come l’associazionismo, che è la chiave di volta del nostro territorio. Faccio l’esempio di chi in questo paese si occupa di adozioni a distanza e ottiene ogni giorno tantissimi risultati. La mia ricetta è abbattere le mura del pianto per riscoprire un paese pieno di ricchezza umana».
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