Tavolo tecnico per l’ex Maccaferri

12 novembre 2013 | 18:00
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Tavolo tecnico per l’ex Maccaferri

Si torna a parlare della vertenza Pittini (ex Maccaferri), lo stabilimento di Celano del quale è stata decretata la chiusura con pesanti conseguenze occupazionali per la perdita di circa 86 posti di lavoro.

L’occasione è stata offerta dal tavolo tecnico convocato in Municipio per il giorno 12 novembre dal Sindaco di Celano Filippo Piccone ed al quale hanno partecipato Giuseppe Sciullo (dirigente regionale) e Tiziano Amorosi (dirigente provinciale), nonché il presidente della Provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo.

Lo scopo dell’incontro era essenzialmente quello di verificare, con l’ausilio dei dirigenti regionali e provinciali, la possibilità di attivare iniziative che potessero assicurare il ricorso agli ammortizzatori sociali ed alla cassa integrazione al fine di utilizzare l’arco temporale di un anno per valutare altre opportunità.

Fra i vari punti affrontati nel corso della riunione è da sottolinear come il sindaco Piccone abbi dichiarato di aver ricevuto richieste da parte di un gruppo di imprenditori interessati a rilevare, dopo una fase esplorativa, il sito industriale della ex Maccaferri. Per comprensibili ragioni di riservatezza industriale il sindaco ha chiesto ai rappresentanti sindacali di attivarsi per l’apertura di un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, luogo in cui potrebbe essere avviata l’eventuale trattativa. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti sindacali Michele Paliani (Uilm), Antonello Tangredi (Fim), Pietro Campanella (Fiom) ed i delegati della Rsu aziendale. Le organizzazioni sindacali ritengono l’incontro molto produttivo soprattutto in considerazione del fatto che per la prima volta si è parlato concretamente del futuro dei lavoratori.

Il tavolo tecnico potrebbe, infatti aprire alla possibilità di un eventuale ricorso agli ammortizzatori sociali per assicurare la continuità lavorativa. Tutto ciò naturalmente necessità delle opportune verifiche, soprattutto da parte di Regione e Provincia, che puntualmente sono partite essendo interessati i Ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro.

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