Pietransieri, memoria di una strage

17 novembre 2013 | 14:56
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Pietransieri, memoria di una strage

Il Comune di Roccaraso, insignito della “Medaglia d’Oro al Valor Militare” per l’olocausto di Pietransieri, avvenuto il 21 novembre del 1943, ha ricordato oggi il sacrificio delle 128 vittime, perite per mano delle truppe tedesche.

{{*ExtraImg_172444_ArtImgRight_300x199_}}E’ il settantesimo anniversario dell’Eccidio dei Limmari, uno dei peggiori crimini contro l’umanità, una pagina triste della storia che ha visto morire donne, bambini e anziani.

L’unica sopravvissuta è Virginia Macerelli, rimasta sotto il cadavere della madre, che è stata ricevuta insieme a una delegazione dell’amministrazione comunale da Papa Francesco e dal presidente della Repubblica, al quale è stato fatto omaggio di una medaglia in oro appositamente realizzata dall’orafo di Roccaraso Franco Coccopalmieri.

L’olocausto di Pietransieri fu particolarmente efferato in quanto i civili vennero prima mitragliati e poi finiti con un colpo alla testa. Non fu possibile dare sepoltura alla maggior parte dei martiri se non nella primavera del 1944, dopo che le truppe tedesche si ritirarono dalla linea Gustav.

{{*ExtraImg_172445_ArtImgRight_300x199_}}Il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, in apertura del convegno organizzato per il triste anniversario e moderato dal giornalista Michele Mirabella, ha detto di sentirsi «onorato della presenza del Governo, del procuratore militare, dei sindaci del territorio e dei relatori». «Le istituzioni sono vicine ed è un segno importante – ha aggiunto – le parole del presidente Napolitano ci hanno toccato il cuore perché questa strage è stata dimenticata. Limmari è un luogo triste dove sono stati uccisi 128 cittadini e nessuno può sostituirsi a Dio con il potere di negare il diritto alla vita». «Noi non vogliamo dimenticare – ha sottolineato il sindaco – e porteremo avanti il ricordo con i valori veri, il valore cristiano del rispetto degli altri. Su queste basi noi non dobbiamo alienare il ricordo per dare un futuro al paese».

{{*ExtraImg_172446_ArtImgRight_300x199_}}Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giovanni Legnini ha ricordato l’importanza della politica per evitare che la memoria finisca nell’oblio. «Una strage incomprensibile – ha detto – c’è una distanza eccessiva tra l’atrocità, il contesto e la percezione pubblica. E’ una pagina tragica della storia del nostro paese che viene poco ricordata». Il sottosegretario ha poi rimarcato l’importanza dei progetti nazionali ed europei affinchè i luoghi della memoria diventino dei veri e propri sentieri della pace con percorsi organizzati «per garantire la memoria alle nuove generazioni».

«Oggi – ha sottolineato il sottosegretario – rendiamo merito alla memoria di 128 persone, tra donne e bambini e anziani, trucidate il 21 novembre 1943, perché la tragedia dei Limmari rappresenta un evento ingiustamente dimenticato ed è invece uno degli episodi più dolorosi della Seconda Guerra mondiale in Italia». Pietransieri è la strage più efferata del Centro Sud effettuata dai tedeschi e la prima in Italia di quelle dimensioni. «Questa regione – ha aggiunto – ha pagato un tributo di sangue come poche: la storiografia non rende omaggio al ruolo resistenziale dell’Abruzzo. Va insomma recuperato un percorso della memoria».

Tra gli ospiti del convegno anche Lando Sciuba, che ha affrontato il tema dell’Eccidio di Pietransieri nella coscienza popolare abruzzese. Il Procuratore generale militare presso la Corte di Cassazione, Antonio Intelisano, ha sottolineato, invece, la «divaricazione tra storia e diritto».

{{*ExtraImg_172447_ArtImgRight_300x199_}}L’oblio che da 70 anni è calato sulla Strage dei Limmari secondo Intelisano è «l’esempio più importante in Italia, il paradigma più significativo, della mancanza di giustizia che ha segnato le vicende belliche e della Resistenza». «Non è un problema di ritardo storico – ha aggiunto – anche se in ogni luogo d’Italia, come a Pietransieri, si è mantenuta una memoria storica locale che ha esplorato più la parte emotiva che razionale. Mentre lo storico deve lavorare sulla razionalità dei fatti, la giustizia deve invece rendere conto della liceità dei comportamenti. Nel nostro caso, a 70 anni dagli eventi, la morte dei responsabili estingue il reato». «La conseguenza – ha sottolineato Intelisano, che su questo eccidio ha lungamente indagato – è che delle stragi nazifasciste come quella di Pietransieri non viene fatta giustizia». «La giustizia – ha concluso – avrebbe dovuto rendere conto dei fatti di Pietransieri».

{{*ExtraImg_172448_ArtImgRight_300x199_}}«La strage dei Limmari di Pietransieri è una delle più gravi perpetrate dall’esercito tedesco in Italia e dovrebbe essere considerata grave come S.Anna di Stazzema o Marzabotto, o le Padule di Fucecchio», ha rilevato lo storico tedesco Lutz Klinkhammer, responsabile dell’Istituto di studi italo germanici di Roma.

«Si trattò – ha aggiunto – di una strage imperdonabile. Imperdonabile, ma spiegabile con l’8 settembre, cioè con quello che veniva considerato il tradimento dell’Italia nei confronti del nazismo».

In occasione del 70esimo anniversario dell’Eccidio, Poste Italiane ha realizzato un apposito annullo filatelico.