Longobardi, Ducato di Spoleto e Tornimparte

18 novembre 2013 | 09:59
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Longobardi, Ducato di Spoleto e Tornimparte

di Fulgo Graziosi

I cittadini aquilani e anche quelli del contado non hanno gradito la bocciatura del Capoluogo di Regione a capitale della cultura per l’anno 2019. Lo schiaffo è stato sonoro e, certamente, non indolore. Mentre gli aquilani lamentano il fiscale trattamento, i centri minori rialzano per primi la testa per dimostrare che, se fossero stati interessati, avrebbero potuto fornire qualche elemento utile da inserire nel nutrito contenitore esposto a corredo della candidatura.

Primo fra tutti, il Comune di Tornimparte che, oltretutto, ha voluto e saputo mettere “la cultura” alla base della piattaforma progettuale per il recupero e lo sviluppo socio economico del proprio territorio. Ha iniziato con la ricerca effettuata dagli alunni del Liceo Classico aquilano che hanno cercato di scoprire le vie percorse da Annibale sul nostro territorio. Dal lavoro di questi ragazzi risulta ipotizzabile un passaggio nella zona, valicando l’Appennino proprio a Tornimparte e, precisamente, nel tratto denominato Ruella. L’attuale Amministrazione Comunale, guidata da Umberto Giammaria, ha raccolto il suggerimento dei ragazzi ed ha organizzato con il Comune di Spoleto un interessante convegno con una ampia ed illuminata dissertazione storico scientifica a livello universitario, che ha conferito certezza e credibilità al lavoro dei liceali aquilani.

Non basta. Giammaria vorrebbe porre il Comune di Tornimparte in una posizione nodale, facendo diventare il proprio territorio uno snodo importante, attraverso il quale sono passate diverse civiltà, lasciando nella zona emergenze storiche, artistiche e culturali. Sembrerebbe che questa tesi stia prendendo decisamente corpo. Infatti, a distanza di un solo mese, l’Amministrazione Comunale ha voluto cimentarsi in un’altra bella ricerca: la presenza dei Longobardi a Tornimparte. Non poteva mancare la preziosa collaborazione dell’Assessore alle Politiche dell’Educazione del Comune di Spoleto, Dottoressa Battistina Vargiu. Praticamente si è instaurato un solo asse Tornimparte Spoleto perché, guarda caso, rappresentano due interessanti poli, in quanto sembrerebbe che Annibale, per attraversare l’Appennino a Tornimparte, sia partito proprio da Spoleto. I Longobardi, per andare alla conquista di Benevento e del Salernitano, partirono dal Ducato di Spoleto, percorrendo, forse, lo stesso itinerario di Annibale, lasciando sul territorio indelebili tracce archeologiche, artistiche, culturali e sociali.

Una bella, dotta e affascinante lezione in materia è stata tenuta dal Prof. Fabio Redi del Dipartimento delle Scienze Umane dell’Università dell’Aquila, che ha puntualmente ricostruito il passaggio dei Longobardi nell’alta valle dell’Aterno e a Tornimparte attraverso le testimonianze offerte dal rinvenimento di antiche e recenti emergenze archeologiche, portate alla luce con una serie di campagne di scavi, nelle aree di Cagnano, Barete, Pizzoli, San Vitorino e Tornimparte, spingendosi fino alle coste salernitane e al beneventano. Una serie di interessanti diapositive hanno aiutato gli astanti a capire la materia trattata attraverso una visione dei particolari delle opere e dei luoghi di rinvenimento.

Il Professor Francesco Avolio e la Professoressa Teresa Giammaria, della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università aquilana, hanno messo a nudo le influenze linguistiche che i Longobardi hanno lasciato nel tessuto sociale e nelle espressioni dialettali della gente del posto, mediante una lunga permanenza sul territorio. Precisi e inconfondibili gli accostamenti tra le terminologie dialettali dell’area Umbra, quella di Spoleto, e quella di Tornimparte. Sono stati posti in diretta correlazione anche alcuni detti usati maggiormente dai contadini dei due territori.

La Professoressa Maria Vecchioli ha offerto la testimonianza di una ricerca fatta effettuare dagli scolari di Tornimparte in merito all’uso dei toponimi agricoli e di alcuni vocaboli comuni alle due realtà territoriali. È stato interessante rilevare l’entusiasmo e la passione profusa dai ragazzi. Domenico Fusari, Presidente della Pro Loco di Tornimparte, associazione molto attiva e propulsiva nelle iniziative locali, ha richiamato l’attenzione dei locali sulla partecipazione volontaria alle attività messe in cantiere per la fine dell’Anno e per il nuovo esercizio. Non ha trascurato di mettere nella giusta luce un concorso per la ricerca di usi e costumi del territorio, i cui risultati potrebbero dar luogo alla pubblicazione dei lavori acquisiti. Mario Santucci, da consolidato economista, ha voluto raccomandare, invece, che i risultati di queste interessanti iniziative siano finalizzati al raggiungimento di tangibili obiettivi, capaci di provocare sul territorio delle ricadute sociali ed economiche a tutto vantaggio della comunità locale e dei centri del circostante bacino omogeneo.

La dottoressa Rita Salvatore, l’Ingenier Giacomo Carnicelli e Vincenzo Gianforte hanno tracciato fedelmente la provenienza dell’usanza, ancora in vita, con la quale si festeggia a Tornimparte la bella tradizione de “Ju Calenne”, in concomitanza con l’inizio della stagione primaverile. Usanza riconducibile proprio ai Longobardi, la cui presenza a Tornimparte, quindi, risulta essere oltremodo veritiera.

Angelo De Nicola ha illustrato brevemente le caratteristiche e le attitudine delle genti locali, fortemente legate al territorio che non hanno mai abbandonato, ponendo in evidenza le capacità produttive e il duttile adattamento alle esigenze dei vari momenti della vita. Ha insistito molto sul concetto dell’unione delle realtà istituzionali locali. Le nostre comunità, ha continuato De Nicola, devono avvertire la necessità della cooperazione e della finalizzazione delle varie azioni se vorranno avere la certezza della sopravvivenza. Naturalmente, anche i centri più importanti, dovrebbero iniziare a capire che dovrebbero avvalersi del supporto e della collaborazione delle realtà più piccole, perché, proprio attraverso queste ultime, si può dare vita e si può dare una plausibile configurazione alla tanto sognata città territorio. Da soli non si riesce neppure a rappresentare la propria comunità locale.

Prima di chiudere i lavori, il Vice Direttore del nostro giornale chiamato a coordinare e moderare il dibattito, ha voluto sottoporre all’Assessore Vargiu del Comune di Spoleto e al Sindaco di Torniparte l’dea di dare vita ad un concorso letterario, da denominare “Antichi Italici”, da tenersi alternativamente a Spoleto e a Tornimparte, in maniera da lanciare, in ambito nazionale e internazionale, una corretta immagine dei due Comuni che, attraverso la cultura, vogliono far conoscere al mondo i due territori, creando attrattori capaci di promuovere il decollo socio economico delle rispettive comunità.

Infine, l’Associazione Culturale “Rocca San Vito” ha voluto sorprendere tutti, organizzando una cena sociale, nel corso della quale è stato presentato un progetto orientato alla realizzazione di una prestigiosa pubblicazione, attraverso la quale si intendono lasciare a disposizione del prossimo e degli studiosi della materia gli usi, i costumi, le tradizioni agricolo sociali del territorio che, altrimenti, potrebbero andare perdute. Un patrimonio del genere non può perdersi nel tempo. Perciò, noi formuliamo i migliori auguri all’Associazione “Rocca San Vito” affinchè possa raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile.