«Nessun ospedale come casa, vi dico la verità»

20 novembre 2013 | 19:52
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«Nessun ospedale come casa, vi dico la verità»

«Sono molto dispiaciuto di dover constatare come spesso vengano distorti fatti e notizie da parte degli organi di informazione». Così commenta il Sindaco di Sant’Omero, Alberto Pompizi, l’articolo apparso sul Centro di domenica 17 novembre a proposito della vicenda del barbone che stazionava da due giorni nei pressi dell’ospedale di Sant’Omero.

«È d’obbligo, innanzitutto, nella vicenda in questione – ha spiegato il sindaco – evidenziare come il Comune di Sant’Omero, per il tramite dell’ufficio servizi sociali e l’ufficio di polizia municipale, sia tempestivamente intervenuto a seguito della segnalazione da parte del personale ospedaliero. Purtroppo le azioni che il nostro Ente ha modo di porre in essere in situazioni del genere sono estremamente limitate. Sono ben altre le strutture deputate ad intervenire in casi come questo e che hanno una competenza specifica in materia di tutela dei senza tetto. Senza dimenticare, inoltre, che il nostro Comune pone, da sempre, grande attenzione alle problematiche del sociale: siamo, infatti, uno dei primi Enti ad aver attivato il servizio di assistenza domiciliare agli anziani; abbiamo una casa di riposo che ospita più di sessanta persone; è attivo un centro della caritas per aiuti agli indigenti. Siamo riusciti, inoltre, a destinare una gran parte delle risorse comunali ai servizi sociali in genere, senza che ciò abbia provocato alcun aggravio per le tasche dei contribuenti».

«Purtroppo il periodo di grave crisi economica – continua il sindaco – obbliga anche i Comuni a stringere la cinghia. Gli immobili a nostra disposizione sono già tutti occupati. Siamo in attesa, in collaborazione con il Vice Presidente della Provincia di Teramo, Renato Rasicci, che venga realizzato un centro di accoglienza sul nostro territorio che consentirà, certamente, di risolvere molti casi come quello capitato nei giorni scorsi. Inoltre, abbiamo avanzato più volte richiesta all’Ater di Teramo al fine della costruzione di nuovi alloggi da destinare ai più bisognosi. Nella vicenda che ha suscitato così tanto clamore, gli agenti di polizia municipale hanno fatto semplicemente il loro dovere, recandosi prontamente sul posto non appena chiamati ad intervenire da parte del personale dell’ospedale di Sant’Omero che ha atteso immotivatamente due giorni prima di richiedere il nostro intervento. Giunti in loco gli agenti hanno invitato il senza fissa dimora a fornire le proprie generalità onde consentirne l’identificazione e trovare una soluzione per far fronte, nell’immediato, alla situazione di necessità».

«L’uomo a seguito di tali richieste si è spontaneamente allontanato dalla struttura ospedaliera. Non si deve dimenticare – ha spiegato ancora il sindaco – che si tratta di un soggetto che per sua scelta non desidera avere una fissa dimora. Il supporto e la disponibilità alla presa in carico da parte del Comune non può certamente prescindere da una volontà di adesione della persona. Nessun addebito può essere mosso al Comune di Sant’Omero che, anzi, come sempre, è intervenuto prontamente per la risoluzione del problema. L’ospedale vibratiano è un punto sensibile del territorio e come tale meritevole di particolare tutela. A tal fine stiamo chiedendo, da tempo, che venga istituito un centro operativo della polizia o dei carabinieri nelle vicinanze del presidio ospedaliero. Le responsabilità devono piuttosto essere cercate altrove, in capo a tutti quei soggetti che pur avendone la competenza, non intervengono lasciando che il problema venga affrontato da chi non ha mezzi e voce in capitolo».