
«L’invito che rivolgo a tutti è quello di restare cauti e di non creare inutili allarmismi intorno a quelli che, al momento, sono semplici prelievi, in virtù del fatto che l’indagine è solo agli inizi». Lo ha detto l’assessore alle Politiche agricole Mauro Febbo, commentando la notizia secondo la quale la «Procura di Avezzano avrebbe avviato un’indagine per cercare rifiuti tossici nel Fucino».
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Ansa, sarebbe stato condotto un sopralluogo congiunto di carabinieri e vigili del fuoco nella frazione Venere di Pescina (L’Aquila) su disposizione della Procura, per capire se in quell’area possano essere nascosti dei rifiuti di natura tossica. L’operazione, che sarebbe ancora in fase preliminare, mirerebbe ad accertare se alcuni carichi di rifiuti ritenuti pericolosi per la salute siano stati smaltiti illegalmente nella Marsica. Sarebbero al vaglio degli inquirenti, sempre secondo quanto diffuso dall’agenzia di stampa Ansa, anche possibili collegamenti con lo smaltimento illegale avvenuto negli ultimi decenni nella vicina regione Campania, in particolare nella cosiddetta Terra dei Fuochi, nel Casertano. Ma nessuna indicazione, volta a smentire o confermare quest’ipotesi, emergerebbe al momento. Sul campo, ci sarebbero i carabinieri del nucleo operativo dell’Aquila.
«Quello della Procura – aggiunge Febbo – è sicuramente un atto dovuto se è vero, come riportato da alcuni mezzi di informazione, che esiste un esposto presentato negli uffici di Avezzano. In attesa di conoscere gli esiti delle indagini, vorrei, però, invitare a fare qualche riflessione, nella speranza che le preoccupazioni possano rientrare a breve. Il mio auspicio è quello che i mezzi di informazione evitino inutili e pericolosissimi allarmismi, addirittura accostando il Fucino alla martoriata Terra dei Fuochi, considerando che certe notizie al giorno d’oggi viaggiano velocemente e rischiano concretamente di danneggiare in modo rilevante un comparto fondamentale per la nostra economia come l’agricoltura, che proprio nella Marsica trova uno dei suoi teatri prediletti». «Tra l’altro – spiega Febbo – nell’area del Fucino operano tantissime aziende biologiche o che producono prodotti certificati, quindi sottoposti a disciplinari rigidi e controlli serrati. Inoltre, questi prodotti molto spesso vengono immessi nella grande distribuzione e questo vuol dire ulteriori verifiche».
«Invito tutti ad avere la massima attenzione nel trattare certi argomenti – insiste l’assessore regionale – evitando di alimentare paure e fantasmi tra i cittadini, almeno fino a quando non ci saranno elementi certi e le indagini della Procura rivelino presenze pericolose. A quel punto, e solo a quel punto, bisognerà affrontare la situazione e prendere i provvedimenti necessari». «Ad oggi però – conclude Febbo – mi permetto di fare alcune semplici considerazioni: non ci sono in Abruzzo aziende che trattano rifiuti speciali (men che meno nella Marsica) e ritengo che la morfologia stessa del Fucino, nel cui sottosuolo c’è un’importante presenza di acqua, impedisca concretamente la possibilità di scavare per stoccarvi rifiuti».
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