Storie d’ordinaria generosità

20 novembre 2013 | 19:26
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Storie d’ordinaria generosità

di Christian Colombo

Ogni giorno ciascuno di noi riceve informazioni. Che esse arrivino tramite televisione, carta stampata o (come questo caso) quotidiani in rete, siamo bombardati da un bollettino di guerra. Furti, rapine, omicidi e tanti altri costanti esempi in cui l’essere umano riesce a dare il peggio di sé. Talmente frequenti da non farci quasi neanche più alzare un sopracciglio a causa dell’abitudine.

Tutta la penisola è tempestata di brutture, quasi tante da sovvertire lo storico nome di belpaese. E medesima è la situazione in questa nostra piccola città.

La scorsa settimana, a causa di un momento di distrazione, ho perduto il portafogli. Dovo aver tentato di ritrovarlo, mi sono dovuto attivare per eseguire l’iter del caso (blocco carte, denuncia ai Carabinieri, rinnovo dei documenti).

Nella mattina di giovedì sono stato contattato dal servizio dei vigili urbani del mio quartiere, il Torrione, che mi comunicavano il ritrovamento del portafogli. All’atto del ritiro mi è stato detto che, il portafogli era stato consegnato al proprietario di un esercizio commerciale, da parte di una signora che lo aveva rinvenuto in zona limitrofa. La responsabile dei vigili era sorpresa nel constatare che i soldi erano ancora all’interno del portafogli, narrandomi che in tanti anni di carriera e portafogli riconsegnati, mai le era accaduto di dover rendere un portafogli con del denaro all’interno.

Contattato l’esercente ho cercato di risalire alla Signora e infine sono riuscito a raggiungerla telefonicamente. In quella occasione Lei mi ha detto di come era avvenuto il ritrovamento, schermendosi con modestia di fronte ai miei elogi ha aggiunto «ho solo fatto il mio dovere». Comunicatole la mia intenzione di scrivere questo articolo ha voluto mantenere l’anonimato.

Una piccola menzione merita il fatto che, un portafogli non è un mero portamonete, ma un piccolo universo personale che contiene tracce vicine e lontane della vita del suo proprietario. Quindi, se la presenza del denaro è stata riprova meritoria ed incontrovertibile dell’onestà della Signora, per me, vedermi restituito il portafogli è significato ritrovare le foto dei miei nonni,di me da bambino, ed una assieme ad amici. Un’agendina ricca di vecchi numeri, legati a persone del mio passato, ogni rigo un ricordo. Un tesserino di una vecchia mediateca aquilana ormai dismessa. Lo scontrino di un ristorante, lontano, in cui consumai una romantica cena.Il biglietto di una stupenda visita ad un museo. Il talloncino di una cena “sotto le stelle” in un paesino in quell’occasione vestito con un po’ di magia.

La Signora con un semplice gesto di buona coscienza, mi ha restituito attimi importanti della mia vita che altrimenti sarebbero andati smarriti, magari sostituiti da una delle brutture suddette, ed io per questo mi trovo oggi qui a doverla ringraziare.

Oltre alla signora, colgo l’occasione per ringraziare, la Direttrice de il Capoluogo, Roberta Galeotti che mi ha dato la possibilità di pubblicare questa storia e il Maresciallo dei Carabinieri, Alessandro Cappa che, contattato mi ha fornito tutte le informazioni su cosa fare a seguito dello smarrimento.