Un cavallo azzurro galoppa su L’Aquila

20 novembre 2013 | 18:33
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Un cavallo azzurro galoppa su L’Aquila

Il 21 novembreMarco Cavallo sarà a L’Aquila, nell’area del presidio sanitario di Collemaggio (ex ospedale psichiatrico), alle ore 16. Con il patrocinio del Comune e grazie all’organizzazione dell’associazione ‘Abitare insieme’, dell’Associazione 180amici L’Aquila-onlus, Associazione Policentrica-onlus, Associazione Trio99, Associazione Musicale Sirentina, Artisti Aquilani, Associazione Ricordo, AUSER, Bibliobus, Bibliocasa, Casematte, Centro Servizi Volontariato AQ, Circolo Querencia, Comitato 3e32, Comitato territoriale ARCI L’Aquila, Comunità XXIV Luglio, CGIL, Croce Bianca L’Aquila ANPAS, Funzione Pubblica CGIL, MUD Centro Danza, M.U.S.P.A,Q., Spi CGIL. Un evento da non perdere, visto il concerto di organi apprestanti. UdS.

Così ne parlava Franco Basaglia: «È difficile dire cosa sia Marco Cavallo. Una cosa è certa: per i “matti” e per tutti noi ha avuto una profonda importanza. Un momento che segnò un inizio; un progetto di vita che non aveva niente più in comune con la soffocante quotidianità del manicomio, che rappresentava piuttosto un legame tra individui in una nuova dimensione. Quando il cavallo azzurro lasciò il ghetto, centinaia di ricoverati lo seguirono. Gli internati dell’ospedale invasero le strade della città portando con sé la speranza di poter stare insieme agli altri in un aperto scambio sociale, in rapporti liberi tra persone libere».

«Il Cavallo azzurro rompe i muri del manicomio di San Giovanni a Trieste nel 1973 e da allora non si è mai fermato – così si legge in una nota – ha viaggiato per raccontare le cose straordinarie che sono accadute e che hanno restituito possibilità e speranza a milioni di persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale. Marco Cavallo è un gigante, un guerriero che corre, combatte, si ferisce e che custodisce nella sua pancia i desideri di ognuno. Oggi è il simbolo della libertà e della possibilità che le persone hanno di realizzare i propri desideri. Così Marco Cavallo è di nuovo in viaggio, per chiudere gli OPG, scongiurare l’apertura e la diffusione dei piccoli manicomi regionali (miniOPG), e tornare allo “spirito originale” della legge 180 che, chiudendo i manicomi, dignità e cittadinanza a tutte le persone».

Ma cosa sono gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari? Codificati con la sigla OPG, sono figli dei manicomi criminali dell’Ottocento, strutture in cui soggetti affetti da disturbi mentali che abbiano commesso reati penali, non scontano una pena, ma, benché prosciolti perché infermi di mente, sono sottoposti a una misura di sicurezza.

«Per questo il Viaggio di Marco Cavallo con stopOPG coinvolge direttamente chi lavora per la Salute Mentale. Perché sappiamo che la qualità dei Servizi è assicurata dal Lavoro: migliaia di operatori sono impegnati ogni giorno nei servizi pubblici del Dipartimento di Salute Mentale (DSM), nelle comunità e nelle cooperative del privato sociale. E’ per questo che i finanziamenti per chiudere gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari devono andare ai DSM per nuove assunzioni e progetti terapeutici individuali, finanziati attraverso budget di salute. Riconoscendo così il Lavoro degli operatori come motore del cambiamento».

Perché Marco Cavallo a L’Aquila? «Perché – di legge ancora nella nota – anche in Abruzzo la Regione vuole aprire una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, un piccolo manicomio con 20 posti e al costo di 4 milioni e 600.000 euro che potevano essere spesi per i Servizi di Salute Mentale da aprire h24, per permettere la realizzazione di progetti personalizzati con personale dedicato, in case di civile abitazione, con inclusione sociale e lavorativa. Sia i finanziamenti previsti in conto corrente che in conto capitale non devono essere spesi per alzare muri dove custodire ma per costruire opportunità di cura e vita nella libertà. Marco Cavallo è a L’Aquila per valorizzare questa città che non ha concittadini internati negli OPG, ma anche per vigilare che nessuno rischi di entrare in nuovi manicomi, che non si ripeta mai più che qualcuno muoia suicida dopo le dimissioni dall’Ospedale Psichiatrico Giudiziario e l’invio in Comunità fuori Regione. Marco Cavallo viene a L’Aquila anche perché la Città soffre la mancata ricostruzione materiale e sociale e perché i cittadini chiedono la restituzione dell’ex-Ospedale Psichiatrico “S.Maria di Collemaggio” con spazi sociali, spazi interetnici culturali e artistici ed in generale perché chiedono alle politiche sociosanitarie regionali e locali la costruzione di un sistema di Salute di Comunità con la contaminazione positiva della salute mentale con le nuove realtà di vita cittadina».

Sono stati invitati: Senatrice Stefania Pezzopane, dott.Alfonso Mascitelli già vicepresidente Commissione Parlamentare sanità,Presidente Giunta Regionale Giovanni Chiodi, Sindaco di L’Aquila Massimo Cialente, Sindaco di Ripa TeatinaIgnazio Rucci, Assessore Piero Di Stefano, Assessore Manuela Di Giovanbattista, Consigliere Regionale Maurizio Acerbo, Direttore ASLAq Giancarlo Silveri, Direttore DSM Ch Nicola Carlesi, Direttore DSMAq Vittorio Sconci, Prof.Massimo Casacchia, Sindaco di Tornimparte Umberto Giammaria.