
«E’ allarme sociale sulle imprese provenienti da fuori Regione, che vincono gli appalti e lasciano i cantieri a metà. Non si parla più di singoli casi, ma di grossi gruppi edili, che hanno interrotto i lavori di ricostruzione, adducendo come motivazione principale, le difficoltà economico-finanziarie. Chiediamo al prefetto la convocazione di un tavolo istituzionale, alla presenza del presidente dell’Ance, appena rinnovato, di tutte le associazioni di categoria interessate e delle organizzazioni sindacali. Se necessario, auspichiamo la collaborazione della Guardia di finanza, per verificare lo stato di salute delle imprese che si aggiudicano gli appalti per la ricostruzione post-sisma».
Un fenomeno ormai dilagante in città, che Gianfranco Giorgi, responsabile Cisl dell’Aquila con delega alla ricostruzione, definisce «estremamente preoccupante. Riceviamo ogni giorno – afferma Giorgi – segnalazioni da parte dei cittadini e dei lavoratori sulla presenza di grandi gruppi edili che, sulla carta, hanno molte credenziali, e che pertanto hanno acquisito numerose commesse all’Aquila. In taluni casi, dopo l’avvio dei lavori, i cantieri sono stati lasciati a metà e, nella peggiore delle ipotesi, le società hanno fatto ricorso al subappalto, con un gioco al ribasso».
«A ciò si aggiungo i ritardi enormi nei pagamenti delle ditte fornitrici di materiale edile e infissi, quasi tutte locali, che non riescono ad incassare quanto dovuto. Tutta questa situazione sta portando al blocco dei cantieri e a un evidente rallentamento nella ricostruzione del territorio. Alcuni casi eclatanti sono ormai di dominio pubblico – incalza Giorgi – ma non è tanto sul singolo nome che la Cisl intende porre l’accento, quanto sulla rapida espansione del fenomeno, che desta non poche preoccupazioni».
La Cisl invoca l’intervento del prefetto: «chiediamo la convocazione di un tavolo di concertazione sul problema delle imprese che arrivano da fuori regione, fanno man bassa di appalti e poi fuggono lasciando in serie difficoltà i proprietari delle abitazioni da ristrutturare, spesso condomini molto grandi – sottolinea Giorgi – un appello già lanciato dall’Ance, che intendiamo appoggiare in pieno nell’azione di tutela delle imprese e dei fornitori locali, inserendo nel contratto delle clausole che obblighino al pagamento regolare della manodopera e dei fornitori. Pur essendo più piccole per dimensioni, i nostri imprenditori sono radicati sul territorio da decenni e la loro storia e struttura imprenditoriale sono note a tutti. Non intendiamo chiudere la porte completamente a chi arriva da fuori, ma occorre un monitoraggio costante e un’azione collettiva di controllo della imprese coordinata dalla Prefettura e con il pieno coinvolgimento del Comune dell’Aquila, che e’ parte in causa nell’approvazione degli appalti, tramite l’Ufficio per la ricostruzione. La ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere – conclude Giorgi – non è solo una questione di finanziamenti disponibili, ma anche di serietà delle imprese e di garanzia delle stesse a concludere i lavori appaltati nei tempi stabiliti e a pagare lavoratori e fornitori. Su questo gli organi preposti sono chiamati a intervenire rapidamente».