
di Gioia Chiostri
L’Aquila – Avezzano. Arpa. Neve. Mattina. A conti fatti, solitamente, ci si impiega quaranta minuti circa. Questo quando la neve viene tenuta a bada dai mezzi comunali e da un piano neve funzionante. Stamattina, invece, la tratta si è trasformata in un’Odissea, quella vissuta da chi fa il pendolare come seconda occupazione. Ed è proprio un pendolare, docente ad Avezzano, proveniente da Sassa (L’Aquila), a tirare le somme dell’impresa mattutina.
«Stamattina – racconta – sono uscito da casa alle 8 e 40 circa per poter prendere dall’Amiternum l’autobus diretto ad Avezzano che parte dal Terminal alle ore 9. Solitamente arriva alla fermata di fronte l’hotel Amiternum alle ore 9 e 10, 9 e 15 al massimo. L’organizzazione mentale di uscire un poco prima, vista la neve, non è servita a nulla dato che sono giunto al luogo prefissato intorno alle ore 9 e 40. Un’ora di tragitto, per poter prendere l’autobus alle ore 10. Quindi direi che il piano neve non ha affatto funzionato anche se non dovrei dirlo io: i fatti parlano da soli». «Venendo da Sassa – aggiunge il pendolare – verso Leclerc le strade erano già quasi tutte ghiacciate. Bastava mettere il piede sul pedale del freno e la macchina faticava a partire. Ed ecco che le macchine si incolonnano».
Proviamo a fare dell’ironia: previsioni per l’arrivo? «Beh – risponde – avrei dovuto tenere lezione attorno alle ore 10 e 20: la prima ora è completamente saltata. Questo significa disagio, per me che viaggio non sapendo cosa aspettarmi e per i ragazzi del luogo che hanno perso un’ora intera di didattica, sperando che sia l’unica della giornata scolastica di oggi».
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