
La Provincia dell’Aquila ha attivato «60 mezzi» per fronteggiare l’emergenza neve che si sta abbattendo sul capoluogo abruzzese e gli spazzaneve sono al lavoro «da questa notte». A rispondere alle accuse lanciate dall’assessore comunale Alfredo Moroni e dal sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è l’ex assessore provinciale alla Viabilità Guido Quintino Liris.
Cialente, questa mattina, ha dichiarato senza mezzi termini sul [i]social network[/i] Facebook che «il problema è che la Provincia non è uscita con i mezzi», ma Liris, contattato da [i]IlCapoluogo.it[/i] per far luce sul ‘Risiko’ istituzionale che si sta consumando in queste ore, non ci sta e rilancia. «E’ ridicolo – tuona – che Cialente e Moroni stiano su Facebook invece di lavorare e che attirino le ire dei cittadini verso la Provincia, che invece sta lavorando alacremente».
Liris, che ha annunciato che al momento la delega alla Viabilità è nelle mani dello stesso presidente Del Corvo, ha reso noto che «ieri sera si è tenuta una giunta straordinaria, nell’ambito della quale sono stati stanziati per il maltempo 2 milioni provenienti dal Fondo di Riserva».
«Al di là della provocazione lanciata da Del Corvo circa il piano neve – ha precisato Liris – in questo momento ci troviamo a fronteggiare un contesto di tutela dell’incolumità della popolazione».
Alle parole di Moroni e Cialente ha replicato anche lo stesso Del Corvo, ribadendo che «sono 60 i mezzi spazzaneve della Provincia, interni ed esterni, in azione da questa mattina su tutto il territorio». Del Corvo ha inoltre precisato che «le convenzioni con le ditte esterne sono state stipulate oggi stesso e che l’amministrazione è riuscita a reperire solo ieri circa due milioni di euro per il piano neve, predisposti in extremis con una delibera di Giunta che verrà ratificata giovedì prossimo in Consiglio». Quanto alle accuse dirette dell’assessore aquilano, Alfredo Moroni, «lo ringrazio e lo invito ad attrezzarsi meglio per i prossimi anni, visto che le Province saranno eliminate e non ci sarà più nessuno a dargli una mano», conclude Del Corvo.