
Il Consiglio di stato dispone il reintegro del consigliere Tonino de Paolis al posto di Enrico Verini nel consiglio comunale di L’Aquila, con sentenza numero 1864 del 2013.
Il giudizio, in origine, muoveva dalla richiesta avanzata da Verini al Tar di L’Aquila di correzione parziale dei risultati delle elezioni del sindaco e del rinnovo del consiglio comunale dell’Aquila, tenutesi il 6 e 7 maggio dello scorso anno, al primo turno, con successivo ballottaggio nei giorni 20 e 21 maggio 2012.
L’impugnativa è stata proposta, nello specifico, da Enrico Verini e Luigi Faccia, in qualità di elettori, nonché, rispettivamente, di candidato alla carica di sindaco il primo ed alla carica di consigliere il secondo, per la lista “Futuro e libertà FLI”.
Si è contestata in primis la ripartizione dei 32 seggi consiliari in virtù dell’attribuzione del premio di maggioranza in base all’articolo 73, comma 10, del testo unico degli enti locali. Il disguido era sopraggiunto per le modalità di calcolo della percentuale del 60% dei seggi in caso di quoziente frazionario, se cioè si dovesse fare con arrotondamento all’unità superiore, come operato dall’Ufficio centrale elettorale (con attribuzione alla maggioranza di 20 seggi, rispetto a fronte di un quoziente di 19,2) o se, come invece ritenuto dai due ricorrenti, mediante arrotondamento all’unità inferiore.
In secondo luogo, si è imputato il corretto conteggio dei voti in alcune sezioni elettorali, nelle quali si sarebbero attribuiti alla lista dei ricorrenti per errore meno voti di quelli effettivamente conseguiti e più voti di quelli effettivamente espressi in favore della lista civica avversaria “Prospettiva 2022”.
Il Tar relativamente al premio di maggioranza, ha aderito al principio secondo cui in caso di quoziente frazionario non si può comunque assegnare un numero di seggi superiore al 60%. Per quanto riguarda il secondo caso, ha accertato che alla lista di cui hanno fatto parte i ricorrenti, erano stati attribuiti 8 voti in meno, mentre alla contrapposta lista “Prospettiva 2022” erano stati attribuiti 30 voti in più.
Il Tar, quindi, sulla base dei seguenti dati, aveva dichiarato che il candidato sindaco Verini, avrebbe dovuto conseguire il seggio in consiglio, che è stato, invece, illegittimamente attribuito alla maggioranza, ed in particolare al controinteressato Tonino De Paolis.
Il consigliere De Paolis, però, ha proposto appello, rilevando come il precedente richiamato dal Tar sia rimasto isolato e contraddetto da altri successivi, i quali hanno invece affermato che l’arrotondamento del quoziente frazionario ai fini dell’attribuzione del premio di maggioranza deve avvenire in modo che sia rispettata la percentuale minima del 60% di seggi.
Inoltre, ha avanzato dubbi di costituzionalità sull’ articolo 73, comma 10, citato dal Tar. Ha chiesto così che la questione venisse rimessa alla Corte Costituzionale, o comunque all’Adunanza plenaria di questo Consiglio di Stato.
L’appello è risultato fondato. Tant’è che la sentenza del Tar dell’Aquila, in conclusione, è stata riformata, dovendosi respingere il ricorso originario. Quindi, bene ha fatto l’Ufficio elettorale circoscrizionale ad attribuire 20 seggi alla coalizione presentatasi in appoggio al candidato sindaco, poi risultato effettivamente eletto ed i restanti 12 alla minoranza. Nessun seggio può quindi pretendere il ricorrente Enrico Verini.