
di Gioia Chiostri
Chi ha tempo non aspetti tempo. Ebbene, l’Udu sembra aver tratto spunto da questo carismatico detto antico. Cambia la stagione, si rinnova il mondo intero, quello sociale e non, si altera addirittura il vertice al governo. E l’Unione degli Universitari non aspetta in coda, ma parte in quarta.
Il rinnovo delle cariche Udu è avvenuto durante l’ultima assemblea, «la commissione politico-elettorale dell’associazione in questi casi – spiega Mattia Scarsella, neoeletto membro dell’esecutivo – fa delle proposte sulle persone che andranno a ricoprire i ruoli vacanti che vengono messe a votazione. Nella scorsa assemblea, tenutasi nel mese di febbraio, furono elette sei persone all’interno dell’esecutivo. In questi nove mesi di lavoro, però, sono cambiati alcuni punti fermi nell’associazione, come l’elezione a presidente del Cnsu di Andrea Fiorini o come l’entrata in vigore della 240. Abbiamo deciso così di cambiare la governance».
Il nuovo esecutivo ha cambiato totalmente fisionomia rispetto a prima, rendendo possibile l’attivazione di tre nuovi ruoli. Facendo un po’ di conti, cinque persone sono state rinnovate (Arianna Fiorenza, Andrea Fiorini, Enrica Sarra, Luca Guerrini e Davide Sabatini), mentre sono entrati in attività tre nuove figure: Mattia Scarsella, Alessia Aromatario e Simona Abbate.
«Il cambio di rotta, solo a livello di ricambio generazionale non certo di linea guida – spiega Scarsella – è stato avvertito dall’associazione per via della positivissima novità di avere il nostro coordinatore, Fiorini, eletto come presidente del Cnsu. Questo ha permesso di dare il giusto spazio anche alle questioni nazionali e all’Udu di diventare parte attiva nelle dinamiche di questo livello, senza comunque trascurare le questioni locali. Recentemente abbiamo stretto con il Consiglio studentesco e il Cnsu un accordo di programma che mette in campo temi caldi per il futuro a breve termine dell’università. Ciò, inoltre, ha comportato la nascita di una grande serie di impegni e di responsabilità che prima non avevamo, ha portato ad interrogarci sull’eventualità di avere figure di supporto nuove per far sì che ci fosse il giusto supporto Udu in tutti i settori relativi all’università. Fondamentalmente l’esecutivo ha due cariche forti che sono il coordinatore, Andrea Fiorini appunto, e il Resporg, Enrica Sarra. Gli altri membri dell’esecutivo sono tutti allo stesso livello e cooperano per la miglior riuscita possibile dei progetti che l’Udu ha in cantiere».
«L’Udu – commenta Arianna Fiorenza – ha sempre condotto molte battaglie per il bene degli studenti e delle sedi a loro preposte. Un esempio di impegno che in qualità di membro del nuovo esecutivo vorrei continuare a portare avanti, assieme ai miei compagni, è il caso del polifunzionale di Coppito. L’Udu si è sempre preoccupato di aiutare lo studente non solo in questioni legate propriamente al proprio corso di laurea, ma anche rispetto ai diritti più ‘materiali’, se così si può dire, come la mensa. La struttura del Polifunzionale di Coppito è stata dichiarata inagibile a causa del terremoto. Si tratta di una struttura regionale, ma all’orizzonte ancora non si vede la minima ombra di finanziamento. La Regione non ha ad oggi stanziato i soldi ed è passato ormai troppo tempo dal periodo post emergenziale. Coppito, perciò, ha ancora una mensa provvisoria, non ha più una sala studio che prima c’era, tant’è che ora gli studenti sono costretti a studiare lungo i corridoi. Nella struttura di prima era presente anche un bar, una sala informatica e una ricreativa. Comodità che lo studente di oggi non conosce».
«Porteremo avanti come nuovo esecutivo – aggiunge Davide Sabatini – l’importanza della comunicazione, questo è il principale motivo per cui a breve ripartirà la pubblicazione e circolazione dell’Art. 34, giornale cartaceo prodotto dall’associazione che sarà possibile scovare in tutte le sedi universitarie, le aule e luoghi studenteschi. Continueremo inoltre a lavorare per le vertenzialità locali. Il nuovo esecutivo, che definirei allargato, si attiverà su maggiori spazi e a livello locale e a livello nazionale».
Simona Abbate, neo-eletta all’esecutivo, pone l’attenzione invece sul trasferimento dell’ex facoltà di Ingegneria: «si parla di un fantomatico ritorno a Roio ultimamente. Ebbene, io sono studentessa di ingegneria civile-ambientale e devo dire che è stato abbastanza problematico all’inizio per gli studenti di questo corso di studi cominciare l’università. Con il passare del tempo però la situazione si è stabilizzata. Qualche mattina fa ha riaperto anche la biblioteca. Inoltre, sembra che entro dicembre si consegni anche l’altro blocco, finalmente. Per quanto mi riguarda, l’esecutivo continuerà a segnalare tutte le problematiche che quotidianamente ci vengono suggerite dagli studenti. Siamo in continuo contatto con Galeota, che è il direttore di Dipartimento, proprio per questo motivo. Il ritorno spezzettato noi Udu non l’abbiamo mai voluto. Tant’è che sorgono continuamente disagi per questo motivo: la segreteria, ad esempio, apre uno sportello a Roio solo il mercoledì. Noi eravamo a favore del ritorno completo, però, purtroppo, non è stato possibile. Cercheremo di risolvere, di vedere se in futuro si potrà ridare un’identità a quella che era una volta la facoltà di ingegneria».
Alessia Aromatario, invece, parla delle scuole di specializzazione per il suo corso di laurea in Medicina e Chirurgia. «Più che di scuole di specializzazione in generale – spiega – noi dell’Udu puntiamo a comprendere e spiegare l’accesso alle suddette scuole. Abbiamo già tenuto un incontro a gennaio su come è stato modificato il regolamento, dato che si sono avvicendati ben due ministri, i quali c’hanno messo le mani sopra, ma le informazioni che sono filtrate, sono pochissime. Abbiamo intenzione di sentire gli studenti, i loro pareri, con un incontro e capire se sarà il caso di agire in qualche modo. Faremo un’assemblea a dicembre informativa e utile a raccogliere dubbi. La questione dell’accesso riguarda molti studenti, primi fra tutti quelli che si sono appena laureati o che stanno per laurearsi, ma anche coloro che, dato il percorso di formazione molto lungo previsto a medicina, hanno già impostato il loro studio sulla base di regole che ad oggi rischiano di essere stravolte a giochi già iniziati. Noi dell’Udu cercheremo di tirare le somme di questa spinosa vicenda».