
Il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo Fabrizio Magani, il coordinatore dei sindaci delle aree omogenee ,Emilio Nusca e il
titolare dell’ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere (Usrc) Paolo Esposito questa mattina hanno sottoscritto un’intesa per l’individuazione di caratteristiche di particolare pregio negli edifici dei centri storici dei Comuni del cratere.
La cerimonia, che ha visto un’ampia partecipazione di addetti ai lavori e di rappresentanti dei Comuni del cratere, è stata seguita da una conferenza stampa
alla quale hanno partecipato tutti i sottoscrittori del documento. L’intesa, come si legge in una nota diramata dall’Usrc, è «frutto dell’intensa attività di collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nelle
attività di studio sintetizzate nel documento siglato oggi» ed è «propedeutica alla definizione del modello di natura parametrica per la determinazione dei contributi per la ricostruzione privata dei centri storici dei Comuni del cratere (Mic: Modello
integrato cratere), in via di predisposizione da parte dell’Usrc».
L’Usrc, avvalendosi della collaborazione dell’università di Roma La Sapienza (dipartimento di architettura e progetto) e dell’ università degli studi D’Annunzio (facoltà di architettura), ha individuato, con il direttore regionale Magani, «gli elementi di pregio architettonico e di complessità strutturale e gli elementi pertinenziali maggiormente significativi del territorio e del paesaggio urbano». Il documento oggetto dell’intesa, attraverso una serie di incontri, è stato condiviso con i rappresentanti dei sindaci dei Comuni del cratere e con gli ordini professionali ed ha ottenuto l’approvazione in relazione alle specifiche competenze coinvolte.
«Nello specifico – si legge ancora nella nota diramata dall’Usrc – le attività di collaborazione e di condivisione delle problematiche caratterizzanti le tipicità dei centri storici dei Comuni del cratere, attraverso il
potenziamento di un percorso culturale-amministrativo, hanno inteso introdurre un nuovo modello di approccio nella predisposizione di strumenti pianificatori comunali
e territoriali. In quest’ottica l’individuazione degli elementi caratteristici di interesse storico-artistico,
che rappresentano, disegnano e identificano le diversità urbanistiche e territoriali dei Comuni del Cratere, si configura come elemento filologico per una “nuova definizione di paesaggio”. La definizione dei caratteri di valenza storica, artistica e culturale si propone così il
duplice scopo di valorizzare il principio della diversità tipologica degli edifici ricadenti nei centri storici dei Comuni del cratere e di collegare il recupero delle
caratteristiche intrinseche dei borghi al recupero edilizio di “qualità” dei centri storici».
Il testimone passa ora in mano ai sindaci e ai professionisti, che dovranno essere «i portatori del riconoscimento e i garanti della conservazione dei principi identitari delle comunità che rappresentano». «Anche questo – conclude la nota – vuol dire fare “la ricostruzione”: tutelare e preservare il patrimonio di cultura e tradizioni che è custodito all’interno delle case distrutte e danneggiate, in modo tale da conservare e tramandare la memoria dei nostri luoghi».