Premio ‘Massimo Biasini’, ecco le migliori infermiere aquilane

In occasione della proclamazione dei neolaureati della prima sessione dell’anno accademico 2012/2013, presso il dipartimento di ‘Medicina clinica, sanità pubblica e scienze della vita e dell’ambiente’ dell’università degli studi dell’Aquila è stato consegnato il premio “Massimo Biasini” ai due migliori studenti con il titolo abilitante all’esercizio della professione di infermiere.
Il premio, giunto alla quinta edizione, corrisponde a 500 euro per ciascun premiato. Quest’anno il riconoscimento è andato alle neodottoresse Maria Pia D’Orio e Noemi Onori.
La direttrice del dipartimento Maria Grazia Cifone, «anche a nome dei professori Loreto Lancia e Cristina Petrucci, rispettivamente presidente di Consiglio di area didattica e presidente del corso di laurea in Infermieristica», esprime alle due ragazze «le più sentite congratulazioni dell’intera comunità universitaria del nostro dipartimento».
{{*ExtraImg_174488_ArtImgRight_300x400_}}«Massimo Biasini, scomparso per un incidente stradale all’età di 28 anni il 28 luglio 2009, uno dei nostri migliori studenti del corso di laurea in Infermieristica – racconta Maria Grazia Cifone – aveva impressionato i compagni e i professori per un innato altruismo e una forte sensibilità nei confronti dei problemi degli altri. La professione dell’infermiere, che più di altre non può prescindere da una natura spiccatamente proiettata verso “gli altri”, era quella che Massimo, giustamente e convintamente, aveva scelto. Sapeva bene che, come infermiere, avrebbe potuto lavorare per migliorare le condizioni di salute e di vita degli “altri”. Questa era la sua “mission”. Ai genitori e alla sorella di Massimo va tutta la nostra riconoscenza, gratitudine e stima, non solo per il premio che ogni anno si impegnano ad erogare a favore dei giovani neolaureati meritevoli, ma anche per l’esempio che stanno dando a noi tutti, in generale, e alle nuove generazioni, in particolare nel portare la croce di un dolore infinito con grande dignità e con altruismo non comune».