
di Valentina Di Cola*
Serata frizzante quella che ha visto protagonista, ieri sera a L’Aquila, presso l’Auditorium del Parco, Bruno Vespa, giunto in città per la presentazione del suo ventunesimo libro: Sale, zucchero e caffè.
Un’opera scorrevole che fotografa non solo la situazione socio-economica dell’Italia di oggi ma coglie lo spunto per ricordare i tempi andati, dalla fine del secondo conflitto mondiale alle grandi “conquiste” del boom economico post bellico – come il passaggio dal centralino alla teleselezione, dalla telescrivente al fax- agli anni di piombo, al compromesso storico, alla prima e seconda repubblica, fino agli albori della terza. Vespa, in questo libro, più ancora che nei precedenti, ci apre le porte della propria intimità, raccontando gli anni giovanili vissuti a L’Aquila, la scuola, l’inizio della professione di giornalista e la passione per le “sue” donne, a partire dall’ormai famosa nonna Aida, citata nel sottotitolo. Un incontro che strappa applausi scroscianti, che coinvolge e commuove ma è quando si parla del terremoto del duemilanove che l’uditorio si accende.
Vespa manifesta la sua rabbia e l’indignazione per un’ occasione persa: la visibilità che il sisma ha dato alla nostra città doveva produrre frutti che non si sono visti. Pur ammettendo le ovvie difficoltà di gestione da parte di una qualsivoglia amministrazione comunale, il giornalista dichiara che «…è nei momenti di emergenza che si palesa la vera leadership» e che «in determinati frangenti non si può pretendere di accontentare tutti: si deve avere il coraggio di prendere decisioni anche impopolari per il bene delle generazioni presenti e future».
Al termine sella serata, bagno di folla per il Nostro e firme a volontà e strette di mano per tutte, davvero tutte, le persone che, libro sotto il braccio, chiedono un autografo o ringraziano per la bella serata.
Sul finale, rispondendo ai nostri microfoni, Vespa ricorda come, da amante della buona musica, abbia seguito con passione, negli anni, la storia e la crescita delle istituzioni musicali aquilane, cui è particolarmente legato e che per lui sono «…aria di casa…» Per esse egli auspica sempre maggior fortuna, quella stessa crescente buona sorte che Sale, zucchero e caffè sta felicemente incontrando nelle scintillanti librerie italiane, vestite a festa per il Natale alle porte.
*[i]Redattrice di www.fratellidartemagazine.it[/i]