
«Il dibattito che abbiamo suscitato in questi giorni sul Centro Abruzzo con successive prese di posizioni tra le più disparate, mostra un unico e ineludibile punto fondamentale: non ci sono più soldi, i comuni sotto 5000 abitanti sono “morti che camminano” e stiamo parlando del 90% dei comuni del territorio, abbiamo una pletora di amministratori che manco Roma ha e gli unici finanziamenti a cui si può accedere, come ultima spiaggia, sono quelli del Bilancio Europeo del 2014/2020, ma richiedono progetti comuni su vasta area. Poi fine!». A dichiararlo è il Movimento ‘Ripensiamo il territorio‘.
«Su queste basi – si legge nella nota – non c’è un momento da perdere, dobbiamo unirci tutti – forze sociali, imprenditoriali, amministrative, universitarie – per definire lo schema migliore e più adeguato a trasformare la nostra attuale ed obsoleta organizzazione amministrativa, in funzione di una forma più attuale, efficacemente reattiva ed efficiente per innescare lo sviluppo del nostro centro Abruzzo. Dobbiamo muoverci come “Un sol Uomo con un solo obiettivo”: il vantaggio delle nostre popolazioni».
«Perciò – si legge ancora nella nota – auspichiamo caldamente di usicre da eventuali arroccamenti ideologici, e che tutti i comuni si ispirino alla delibera popolese che nei giorni scorsi è stata assunta e che richiede al Governo e alla Regione di deliberare secondo la Risoluzione da noi ottenuta dal Consiglio regionale lo scorso ottobre e che impegna la Giunta a legiferare in direzione delle fusioni, principalmente. Abbiamo già chiesto un incontro al Governatore Chiodi, proprio per conoscere come intenda muoversi in tal senso. Nello stesso tempo cominciamo a ipotizzare un Convegno di studio, che metta insieme tutti, università e rappresentanze amministrative e sociali comprese, magari con la partecipazione dei ministri Trigilia e Delrio, dove ci si confronti al massimo livello».
«Sarebbe un’ottima occasione corale – conclude la nota – per capire come muoversi e per informare i cittadini correttamente sui vantaggi e svantaggi secondo l’Einaudiano “conoscere per deliberare” e permettere loro di fare la migliore scelta in funzione di un successivo Referendum, come già previsto per la Grande Pescara. Quindi le prossime tappe: Regione, Convegno, Referendum».