
di Valter Marcone
Il sussurro delle cose
come in un liquido amniotico,
le une sulle altre,
accatastate e in fasci,
sparse e raccolte,
si estende nella stanza,
per le strade, dentro i caffè, ai supermarket
per inscenare in un affresco stinto
il grave e muto incanto
del mondo
e io vi ritrovo e mimo
un lungo elenco di biografie
degli uomini, delle donne, dei giovani
dei vecchi della mia città
di ogni città, del mondo, del mondo intero.
La simmetria delle sequenze poi
è come un respiro amplissimo
colmate da cadenze
come di facce in fila
e con voce cava le conto
e non finisco mai di contarle;
ogni volta ricomincio
ed è l’inutile esercizio
degli scatti di una macchina fotografica
demente.
La poesia “Il grave e muto incanto” è l’ultima del ciclo “Ci sono giorni così“. Le poesie che saranno proposte nei prossimi tre appuntamenti settimanali di dicembre avranno come tema il “Natale”, festa cristiana e tempo forte della Chiesa cattolica. La riflessione su questo tema interroga sia i credenti che i non credenti su un evento che è comunque fonte di dialogo permanente.
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