Maltempo, grido di aiuto dall’Abruzzo

4 dicembre 2013 | 15:27
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Maltempo, grido di aiuto dall’Abruzzo

Le province abruzzesi chiedono lo stato di emergenza e la deroga dal Patto di Stabilità dopo la violenta ondata di maltempo degli ultimi giorni.

«La violenta ondata di maltempo che ha colpito indistintamente tutte le province abruzzesi richiede la deliberazione immediata dello stato di emergenza con contestuale assegnazione di dotazioni finanziarie per la messa in sicurezza dei luoghi danneggiati» ha scritto il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, in una lettera inviata, in qualità di presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi, al presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta e al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, per sostenere lo stato di emergenza dopo il maltempo dei giorni scorsi.

Nella missiva Di Giuseppantonio ha esternato tutta la sua preoccupazione per le conseguenze delle recenti piogge, che si sono aggiunte alle nevicate e alle ondate di maltempo della prima metà di novembre: «Si evidenziano danni gravissimi – ha sottolineato Di Giuseppantonio – tra cui estese voragini, smottamenti e frane lungo le strade provinciali, allagamenti di campagne e edifici, tra cui quelli scolastici, evacuazione di abitazioni, erosione costiera e esondazione di fiumi. Criticità, queste, che hanno causato l’adozione di provvedimenti urgenti quali la chiusura di strade, ponti e edifici pubblici».

«Le risorse di bilancio destinate agli interventi per arginare i problemi siano escluse dal rispetto del patto di stabilità – chiede Di Giuseppantonio – La situazione è già di per sé drammatica per una cronica mancanza di fondi, se si considerano anche i continui tagli del Governo centrale, l’ultimo di circa 30 milioni di euro per le quattro Province abruzzesi e le difficoltà legate all’incertezza sul futuro di questi enti, non esageriamo nell’affermare che siamo al vero e proprio collasso».

Una richiesta di aiuto è stata lanciata anche dalla senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane. «Faccio un appello alla presidenza del Senato perché si faccia portatrice di una richiesta al governo – ha detto la senatrice prendendo la parola nell’Aula di Palazzo Madama – L’Abruzzo é da giorni piegato dal maltempo, la costa é allagata, le scuole e gli uffici sono chiusi in molte zone, i danni non si contano. E’ necessario un intervento straordinario del governo, al più presto, per ripristinare condizioni di normalità nella regione». «L’Abruzzo, già piegato da altre calamità – ha aggiunto la senatrice – sta subendo una vera e propria alluvione, che purtroppo ha avuto anche, come è noto, una vittima, una donna morta a Pescara in un sottopasso senza un reale motivo, solo perché stava andando a soccorrere sua madre che aveva la casa allagata. I sindaci sono da giorni in estrema difficoltà per fornire aiuto, gli sfollati sono già più di mille. Preoccupano le condizioni della costa, che grazie al turismo é una fonte di reddito fondamentale e il dissesto idrogeologico. So che si stanno avviando le procedure per la richiesta dello stato d’emergenza. Come senatrice del Pd eletta in Abruzzo, ho sentito l’esigenza di comunicare all’Assemblea del Senato l’emergenza della situazione e sto presentando un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri competenti perché urgono interventi per la messa in sicurezza del territorio, la prevenzione, il soccorso agli sfollati e alle attività produttive».

Una rassicurazione arriva intanto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini che ai microfoni dell’Ansa ha affermato che «nella legge di stabilità é previsto l’allentamento del Patto di Stabilità per un miliardo di euro: ora si tratta di lavorare per indirizzare parte di questa quota a favore dei Comuni per il dissesto idrogeologico». Legnini ha confermato che il Governo «non é insensibile alla richieste dei Comuni in questo tema». «E’ tra i temi più gettonati dall’Anci anche se di non facile risoluzione – ha aggiunto – L’Anci stessa ritiene che il patto di stabilità così come è congeniato ‘congela’ 3 miliardi già disponibili al momento per gli enti locali. Il Governo si deve rapportare al 3% del deficit come da accordi con l’Ue, ma comunque quanto stabilito con la legge di stabilità va nella direzione giusta». Lo spiraglio aperto dal Governo raccoglie le lamentele dei sindaci ma «sappiamo che non é risolutivo – ammette Legnini – e che le risorse non sono sufficienti. Nella ratio, i Comuni hanno ragione a lamentarsi: ora é importante girare quella quota a favore del dissesto idrogeologico e sulle emergenze ambientali».