
Maretta a Villa Santa Lucia degli Abruzzi per la Tares. A riassumere, attraverso una nota, la storia del tributo in Consiglio comunale è il gruppo ‘Recupero e Progresso’.
«Il 28 ottobre 2013 – si legge nella nota – Consiglio comunale a Villa Santa Lucia degli Abruzzi con all’ordine del giorno: Regolamento Tares 2013; Piano Finanziario per l’applicazione del tributo Tares 2013 e approvazione tariffe comunali sui rifiuti e sui servizi Tares 2013.
Alla discussione sul Regolamento Tares viene fuori un’assoluta non conoscenza di quanto proposto in Consiglio e di carenza di documenti per cui la maggioranza viene costretta dall’opposizione a rimandare la discussione a nuovo Consiglio comunale. Il 30 novembre 2013 nuovo Consiglio comunale a Villa Santa Lucia degli Abruzzi con all’Ordine del Giorno: Regolamento Tares 2013; Piano Finanziario per l’applicazione del tributo Tares 2013;
Approvazione tariffe comunali sui rifiuti e sui servizi Tares 2013; approvazione programma triennale delle opere pubbliche e altri argomenti. Dopo un’accesa discussione su un lacunoso Regolamento Tares 2013 la risicata maggioranza vota per l’approvazione. Sul Piano Finanziario per l’applicazione del tributo Tares 2013 è lampante l’assenza di una adeguata documentazione (tra l’altro nominata sulla proposta) che ne fa un documento inutile, incompleto e soprattutto non conosciuto da nessuno della maggioranza. Risultato: non si può assolutamente procedere alla votazione. Su richiesta dell’Opposizione il Consiglio viene sospeso e siamo al 30 novembre: il termine ultimo è superato senza approvazione di Bilancio o Piano di Finanziario».
«L’Amministrazione non è stata in grado di superare la fatidica data del 30 novembre», commenta duramente il gruppo Recupero e Progresso, secondo cui si ha a che fare «di fatto» con «un Consiglio in bilico». Secondo i portavoce del gruppo «il prefetto probabilmente applicherà la norma degli ulteriori 20 giorni prima di dichiarare lo scioglimento del Consiglio Comunale, ma comunque vada a finire l’incapacità di un’amministrazione comunale è di fatto dimostrata, senza parlare dell’aggravio consequenziale per le casse comunali per l’impossibilità di applicare la Tares».
«Sarebbe il caso – conclude la nota – di prendere coscienza e dare forfait, la credibilità ormai è irrecuperabile».