«Ecco perché l’asilo Fiat non ha mai funzionato»

di Antonella Calcagni
L’asilo nido donato dalla Fiat e inaugurato nel 2011 in pompa magna, alla presenza di Marchionne, non ha mai funzionato. È stata attivata solo la scuola materna. Il motivo del ritardo è stato svelato dal consigliere Angelo Mancini (IdV-L’Aquila Oggi): non esiste la strada di accesso e, cosa ancor più assurda, l’edifico è stato realizzato secondo standard che non sono quelli della regione Abruzzo, ma magari quelli della Lombardia o del Piemonte. Risultato: il nido non può funzionare. Non c’è il forno, ma solo uno scaldavivande. Inoltre all’ingresso fa bella mostra un palo dell’Enel.
Per Mancini «si tratta dell’ennesima vicenda che denota da parte dell’amministrazione comunale che il sistema dei controlli non ha funzionato». L’amministrazione con una delibera del novembre scorso ha acquisito l’edificio che insiste nell’area polifunzionale del progetto case di Bazzano. Nel 2010 la Giunta con la delibera 269 localizzò in quest’area l’edificio donato dalla Fiat gruppo, Maserati spa e Fiat partecipazioni spa. Nel 2011 nell’edificio costato 3 milioni di euro parte solo la scuola materna che dipende dal circolo Galilei di Paganica; non parte mai invece l’asilo nido. Si arriva ad una delibera del 6 novembre di quest’anno anno in cui la Giunta propone al Consiglio di acquisire lo stabile.
«Approfondendo la storia – spiega Mancini – si comprende che l’asilo nido non potrà funzionare mai perché non ci sono gli standard previsti dalla legge urbanistica regionale. Esempio la cucina non ha lo standard per funzionare come cucina. Oggi chiedo all’amministrazione che si realizzi il nido che era stato progettato investendo delle risorse. La struttura doveva servire L’Aquila Est. Alle famiglie è stata data l’illusione di poter portare i propri figli lì, illuse anche le educatrici che chiedevano di lavorare lì. Se il Comune non investirà qualche risorsa il nido non potrà funzionare mai».
Una vicenda di superficialità che fa il paio con il caso della scuola elementare di Roio 2 finanziata dalla Caritas e costata un milione e mezzo di euro. Oggi la struttura ha problemi di infiltrazione di acqua dal tetto, ma il Comune non può intervenire perché non è stata ancora acquisita al patrimonio. C’è infine il problema dell’area polifunzionale di Sant’Antonio dove ci sono mucchi di terra, mentre la scuola Rodari che si trova lì non ha spazi verdi. I genitori ieri in commissione Territorio hanno portato la proposta di un progetto dei genitori, ma l’amministrazione non ha i soldi per realizzarli.
La vicenda di Bazzano per Mancini denota la superficialità dell’amministrazione sui temi della scuola.