
A questo esame ci si sottopone in gravidanza attraverso una ecografia per studiare l’anatomia, la funzione e il ritmo cardiaco del feto. Normalmente la gestante deve fare l’ecografia tra la ventesima e la venticinquesima settimana, non è un esame invasivo e dura circa mezz’ora. E’ utile per individuare un’eventuale cardiopatia fetale e lo specialista, che effettuerà l’ecografia, deve essere specializzato in cardiologia fetale e pediatrica.
Questo esame non richiede nessun tipo di preparazione particolare, solo prima di affrontare l’ecocardiogramma bisogna svuotare la vescica, il medico utilizzerà una sonda addominale e, in rari casi, se il ginecologo lo riterrà necessario tra la 13° e la 16° settimana potrà sottoporre la gestante ad un ecografia transvaginale (occorrono tempi lunghi, ma non è per niente fastidioso). Se da questo esame si scopre una malformazione cardiaca complessa allora è bene il consulto di un cardiologo. Esiste un rischio di patologie e malformazioni del cuore per ereditarietà, infezioni gravidiche o patologie materne. Esse sono: le malattie ereditarie, infezioni fetali, diabete, malattie autoimmuni,assunzioni di alcuni farmaci o alcol (materne); anomalie cromosomiche, traslucenza nucale elevata, malformazioni del feto, veloce accrescimento fetale (feto).
Una buona ecografia morfologica è adatta a pazienti a basso rischio, ma se questo è maggiore è bene utilizzare l’ecocardiografia. E’ importante riconoscere in utero le cardiopatie perché si possono identificare eventuali aritmie del feto e effettuare il trattamento con la somministrazione di farmaci per via transplacentare, cioè tramite la mamma; inoltre si può intervenire subito dopo il parto, portando il neonato in strutture specializzate per ricorrere immediatamente a terapie mediche o chirurgiche necessarie. E’ dimostrato che nelle cardiopatie più gravi la diagnosi prenatale riduce non solo la mortalità operatoria, ma anche i danni cerebrali, renali e il decorso postoperatorio dei piccoli.
Con l’ecocardiogramma si possono scoprire fino al 90% delle malformazioni cardiache, invece l’esame può non risultare chiaro se il piccolo non è in posizione corretta e a causa del pannicolo adiposo materno (obesità). Una madre deve condurre una vita sana per garantirla anche al figlio, quindi non deve fumare, assumere alcol, droghe e farmaci che possono essere dannosi, acido folico e vaccinarsi contro la rosolia.
[i]Fonte: Alfemminile[/i]