Referendum, la riforma ‘Taglia-tribunali’ vacilla

«Il 3 dicembre scorso, la Commissione Giustizia del Senato ha redatto un circostanziato parere per il Governo per integrare e correggere le disposizioni “taglia-tribunali” di cui ai decreti legislativi 155 e 156 del 7 settembre 2012. La Commissione esprime preoccupazione sull’efficacia della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, con soppressione e accorpamenti di alcuni Tribunali, tra i quali la metà di quelli esistenti in Abruzzo: Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto». A comunicarlo sono Gino Milano e Emilio Nasuti.
«Importante il riferimento alla Commissione europea – continuano – per l’efficienza della giustizia che “riconosce il valore dei Tribunali ai cittadini”: è il concetto di prossimità dei presidi giudiziari, come centro istituzionale di tutela dei diritti e garanzia di civile convivenza socio-economica delle comunità nei territori in cui vivono. La chiusura dei Tribunali – allontanati dai cittadini – può influire sul diritto di equo accesso alla giustizia. La Commissione riconosce esplicitamente come tali preoccupazioni – non dettate da meri localismi – siano state ben evidenziate e condivise dagli operatori di giustizia e da gran parte dei cittadini “come risulta dall’iniziativa referendaria per l’abrogazione della riforma assunta da diverse Regioni e ritenuta ammissibile dalla Corte di Cassazione”».
«Di grande importanza, infine, è l’affermazione che la Commissione indirizza al Governo – chiedendone la correzione – per aver differito di tre anni il termine di efficacia della soppressine dei quattro Tribunali abruzzesi, modificando il criterio della legge delega che aveva stabilito il differimento della decisione sulla sorte dei Tribunali d’Abruzzo, per effettuare un’approfondita valutazione delle situazioni infrastrutturali dovute al terremoto. “L’adozione immediata della nuova geografia – scrivono i senatori – non considerando l’effettiva realtà, potrebbe sortire gravissime conseguenze sull’efficacia del servizio, con effetti direttamente sui cittadini”. L’azione referendaria promossa dalla Regione Abruzzo sta mostrando i suoi ampi risultati. In questo contesto assume ulteriore rilevanza l’incontro del 10 dicembre, all’Aquila, tra Consiglio Regionale, Amministratori provinciali e territoriali, con la presenza degli organismi forensi e dei comitati per il referendum già costituiti in alcune città, a partire da Avezzano e Lanciano», concludono i consiglieri regionali.
Comitato pro-referendum, «Giuste riserve del Senato» – C’è soddisfazione da parte del Comitato Pro referendum di Avezzano (L’Aquila), istituito in supporto del quesito referendario volto a scongiurare la chiusura dei tribunali minori, di fronte al parere della Commissione giustizia del Senato riunita martedì scorso per suggerire alcuni correttivi alla riforma sulla Geografia giudiziaria. Un parere che, a detta del Comitato, potrebbe salvare i presìdi minori abruzzesi, per i quali è stato chiesto di soprassedere alla cancellazione, alla luce delle conseguenze del terremoto del 6 aprile 2009. Per i promotori del referendum si tratta di un passo avanti ora che le modifiche che sono al vaglio del Governo.
«Ma il parere non basta – avverte l’avvocato Fabiana Contestabile, presidente del Comitato – quanto suggerito dalla Commissione, seppur atto politico rilevante, ha una portata giuridica limitata in quanto atto non richiesto e comunque consultivo e non vincolante per le scelte governative». Il 15 gennaio il quesito referendario sarà sottoposto all’udienza della Corte Costituzionale.
«Se la corte ritenesse il quesito ammissibile – valuta l’avvocato Mario Petrella, ideatore del referendum – gli aggiustamenti dei decreti legislativi 155 e 156 /2011, non comporterebbero comunque uno stop alla consultazione popolare. Non bisogna dimenticare, infatti che il referendum investe anche la legge delega e, quindi, lo stesso potere legislativo del Governo in materia di riforma della geografia giudiziaria».
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