Centro antiviolenza: «Rispetto per la ragazza»

6 dicembre 2013 | 19:47
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Centro antiviolenza: «Rispetto per la ragazza»

«Non è mai stata una questione di anni di carcere, è una questione di rendere giustizia ad una vicenda gravissima che una giovane donna è stata costretta a vivere». Lo ha detto l’avvocato Simona Giannangeli, in rappresentanza del Centro antiviolenza delle donne dell’Aquila, parte civile al processo per lo stupro di Pizzoli dopo la lettura della sentenza di condanna della Corte di Appello dell’Aquila che ha confermato a Francesco Tuccia, la pena ad otto anni di reclusione.

«Noi volevamo che si celebrasse un processo con tutte le garanzia di legge – ha aggiunto – anche per la persona offesa dal reato ed il senso della nostra presenza era ed è questo, assicurare che i diritti, l’incolumità psichica, fisica e il rispetto di questa giovane donna fossero garantiti fino alla fine perché i processi per stupro, per lesioni e maltrattamenti, le donne non sono mai rispettate e subiscono in realtà un processo il più delle volte sommario».