Investito e ucciso, custodia cautelare solo per un fermato

6 dicembre 2013 | 17:30
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Investito e ucciso, custodia cautelare solo per un fermato

Custodia cautelare in carcere solo per A.F., 31 anni, uno dei due fratelli fermati l’altro ieri per la morte di Errady Said, marocchino 31enne travolto e ucciso ad Avezzano da un’auto. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari Andrea Taviano, che non ha convalidato i fermi.

Secondo la ricostruzione dei fatti, il 31 enne era alla guida dell’auto che alcuni testimoni hanno visto allontanarsi dal luogo subito dopo il fatto. I due fratelli, entrambi di Avezzano, sono stati interrogati nel carcere di Avezzano e hanno raccontato la loro versione dei fatti, continuando a sostenere che si sarebbe trattato di un incidente.

Nel corso dell’interrogatorio è caduta l’ipotesi di reato di rapina, contestata in un primo momento alla luce del ritrovamento del portafogli della vittima marocchino poco distante dal luogo dell’incidente.

«Avremmo preferito che si parlasse di omicidio colposo – ha commentato l’avvocato Leonardo Casciere, difensore dei due giovani insieme con il collega Roberto Verdecchia – ma riteniamo, con ogni probabilità, che il Gip abbia mantenuto l’accusa di omicidio volontario per non far cadere completamente il quadro accusatorio. Comunque – ha aggiunto Casciere – per noi si tratta di un incidente: il movente non esiste in quanto i nostri assistiti non avevano rapporti con il marocchino».

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