
di Gioia Chiostri
Non c’è molto da spiegare o da dire quando ciò che vince è l’eccellenza. Quando ad essere premiata è l’astuzia del fare, del mettersi in gioco, dell’osservare il limbo giovanile di oggi e dire ‘Io non sono così, io scelgo la prima fila’. Questo hanno fatto i due fratelli, giovanissimi e aquilanissimi, Silvia e Giulio Tatoni: si sono messi in prima fila, nella vita, e hanno vinto. I due ragazzi, fondatori dell’associazione culturale aquilana ‘Aquila Invicta’, sono stati insigniti di un premio speciale in occasione della decima edizione della manifestazione milanese ‘Premio Italia Medievale’.
«L’evento ’Premio Italia Medievale’ – spiega Silvia – si è svolto il 30 novembre scorso a Milano. La sede d’eccellenza della premiazione è stata la libreria Feltrinelli. Noi ci siamo candidati nella sezione multimediale, in quanto abbiamo presentato un dvd sulla ricostruzione storica medievale dell’uso dell’arco. Una volta arrivati a Milano, grande è stata la sorpresa non appena abbiamo compreso come tutto il nostro lavoro di ricerca e di studio sia stato appezzato dalla commissione giudicatrice di ‘Premio Itala Medievale’. Abbiamo vinto un premio speciale, quello per la ricerca storica. Ciò che più ci ha entusiasmato è stato sicuramente il riconoscimento per il nostro lavoro di studio sull’evoluzione delle armature nel tempo e l’evoluzione delle armi. Il Medioevo copre mille anni e non è affatto quel buio periodo che il pregiudizio di fondo tenta di far credere. Ci sono state, infatti, diverse evoluzioni: l’arco, ad esempio, che più confà alla nostra associazione, dato che pratichiamo un tipo di sport ‘medievale’, ossia il tiro con l’arco storico, viene visto come arma secondaria. Invece, io e mio fratello abbiamo scoperto essere stato risolutivo in numerose battaglie».
La ricerca è sicuramente un qualcosa che sta alla base del progetto dei due fratelli e nel loro sangue. Giulio da piccolissimo aveva già imparato la scrittura geroglifica per pura passione. Silvia, ingegnere elettronico di professione, si è dimostrata in questa occasione un’abile traduttrice, andando a documentarsi su testi in inglese e francese mai tradotti fino ad ora.
«Siamo partiti dallo studio dell’arco e delle frecce, andando a scoprire i vari materiali con i quali venivano prodotti a quel tempo. Abbiamo basato la nostra consapevolezza storica sulle citazioni scovate qua e là nei grandi classici come l’Iliade e l’Odissea o la stessa Bibbia, ma anche scritti inglesi dell’epoca medievale. L’arco, insomma, lo abbiamo analizzato sotto ogni luce temporale. Io e mio fratello – continua la ragazza – siamo partiti proprio dall’origine: l’uomo primitivo utilizzava per cacciare proprio un arco. Andando più avanti con i secoli, anche in epoca greco – romana c’è stato quasi un monopolio dell’arco. Ci tengo a dire che questa ricerca, durata la bellezza di tre anni, è iniziata prima della fondazione di ‘Aquila Invicta’. Stranamente è nata prima l’idea e poi la formalità di un’identità nella quale riconoscerci e lasciare che anche altri si riconoscessero. Adesso Aquila Invicta è arrivata ad avere ben 34 membri: ovviamente non abbiamo introiti di alcun tipo, ci autofinanziamo da sempre e sempre purtroppo saremo costretti a farlo. Il premio vinto, su 25 idee in gara per la sezione Multimediale, è un grande riconoscimento a livello nazionale».
‘Premio Italia Medievale’ per nove anni, dalla seconda edizione in poi, ha goduto addirittura del riconoscimento della Presidenza della Repubblica, in quanto evento con lo scopo della valorizzazione del territorio artistico e storico nazionale. Si è cominciato con una prima scrematura: i progetti inviati alla commissione giudicatrice sono stati selezionati fino a comprendere solamente cinque finalisti per ogni categoria (circa sette in tutto). «C’è da dire – aggiunge Silvia Tatoni – che il premio speciale è stato assegnato eccezionalmente solo a noi e alla trasmissione di Rai2 ‘Sì, viaggiare’. Con la giornalista Silvia Vaccarezza ci siamo scambiati i complimenti. Io le ho fatto anche la proposta di venire all’Aquila per la sua trasmissione. La parola d’ordine che ho voluto trasmettere attraverso l’associazione è stata: basta con il terremoto. La gente fuori dall’Aquila deve conoscerci anche per altro. Il dettaglio più emozionante è stata la prestigiosa platea di docenti universitari che ci ha applaudito. Per la sezione editoria, ad esempio, c’era in lizza anche Umberto Eco».
Questione Perdonanza. Come ha deciso di partecipare l’associazione Aquila Invicta? «Il programma – commenta Silvia – è quello di mandare un progetto al comitato della Perdonanza e uno anche in vista dell’Adunata degli Alpini del 2015. Noi abbiamo due alpini in associazione. L’idea che abbiamo è quella di fare la trilogia dei dvd fino ad ora preparati sulla storia medievale dell’Aquila, sulle sue usanze, i suoi costumi. Noi, inoltre, portiamo avanti la specialità del tiro con l’arco storico e della rievocazione in costume di una particolare classe sociale, ossia quella mezzana, non nobile. Per il discorso Alpini, vorremmo come associazione, renderci utili, proiettando dei frammenti dei nostri video, fare un po’ di animazione in città con un corteo, se, ovviamente, ci darà gli spazi il Comune. Sarebbe comunque a costo zero. Nel giro di un anno siamo cresciuti tantissimo: all’inizio eravamo in quattro, oggi Aquila Invicta può cominciare a volare davvero».
Ma come vede, Silvia, il futuro di Aquila Invicta? La punta della sua freccia è puntata verso dove? «Andremo a Piacenza – conclude Silvia Tatoni – dove si svolgerà il più grande e conosciuto mercato medievale in Italia. Noi, aquilani doc, siamo legati a questo periodo storico per via di San Pietro Celestino; è un periodo che contempla la fine del 1200. Ci siamo documentati leggendo la cronaca di Buccio di Ranallo, che molti hanno scoperto dopo il terremoto: lì, effettivamente, è descritta tutta la cronaca delle feste che si svolgevano a L’Aquila, non scordiamoci che era la seconda città per importanza del Regno di Napoli. La grossa battaglia che portiamo avanti come associazione è di aiutare i nostri membri più piccini a non scaricare in maniera passiva da internet. Può essere comodissimo per alcune cose, senza dubbio, ma non si può scaricare tutto senza fonte certa. Abbiamo molti seguaci che frequentano le scuole medie: vorremmo un giorno collaborare con le scuole de L’Aquila per far appassionare i ragazzi alla storia. L’uomo non è nulla senza un passato che lo colori. Ebbene, io credo fermamente nell’idea di studiare la storia per aiutare e aiutarsi. Molto spesso questa non viene seguita ed è per questa ragione che si ripetono le rovine. Aquila Invicta combatte la superficialità: imparare dal nostro passato è una garanzia. Prima lo capiremo, meglio sarà».