50 sfumature di Aquilanità

9 dicembre 2013 | 06:21
Share0
50 sfumature di Aquilanità

di Raffaella De Nicola

L’Aquilano DOP, Denominazione di Origine (auto)Protetta, è uno con lo sguardo truce, generalmente niro niro, qualche volta beige, e prima del terremoto cacciava lo ssccarpo’ e gli sscci dal taschino interno del piumino, pure sotto i portici, perché li teneva sempre appresso.

Quando l’Aquilano DOP si innamora è ‘na vera iattura: per il compleanno ti regala un bel trapano e tutto fiero ti chiede [i]te piace ve’? Sscci visto quand’è fforte? Sscci contenta fra’? [/i] E poi ti trita fra le sue braccia da montanaro e tu c’hai uno schiacciamento dei polmoni con versamento di liquidi che te devi fa’ ricovera’.

Le mani dell’Aquilano DOP sono due pale con le quali, il suddetto prototipo, toglie direttamente la neve, senza guanti, come Ben dei Fantastici Quattro. Poi con le stesse mani, che ormai se so’ ghiacciate, ti accarezza la faccia perché ti vuole tanto bene e tu vai di nuovo all’ospedale con il visone che, non è ‘na pelliccia, ma è un rasscchio profondo come un peeling. E la Provincia, visto come funzionano bene ‘ste mani-pale, non fa più il piano neve e la colpa è, quindi, pure la nostra.

Quando l’aquilano DOP ti vuole chiedere di sposarti, ti porta sopra ju Gran Sasso, te fa fa’ la direttissima e tutto[i] suato[/i] te dice [i]bello ve’, hai visto a ‘ddo te so’ portato?Te prometto e te giuro che ogni domenica venemo ecco sia d’estate quando fa frisscco che d’inverno quando fa friddu. [/i] E siccome tu te metti a piagne, quello pensa che sei contenta e allora, tutto sganasciato, te dà ‘na manata così forte, ma così forte, che te fa ruzzolà daju sassone.

Ora, anche se l’Aquilano DOP è innamoratissimo, è sempre un po’[i]rattusu[/i] perché è uno proprio convinto, per cui se mette il giaccone co’ ju mammuth, o co’ ju ragno, s’inzacca i calzetto’ pesanti, se mette le ssccarpe belle tecniche e, come se andasse sugli 8000 metri, se ne va’ a fa l’eppi auar, e ti guarda ti guarda tutto voglioso fino a quando non caccia l’ arma segreta per acchiapparti: i fuori pista di Campo Imperatore (perché l’Aquilano DOP non ssccia a Campo Felice, ma sopra il Gran Sasso anche se sta sempre chiuso – e mo’ tira vento, e mò s’è rotta la funivia, e mò Arturo tè la bronchitella -) e tu che sei la sua [i]quatrana, e sscci visto tutto[/i], gli butti il trapano in coccia e litigate litigate ma poi rifate pace quando te fa’ l’arrosto alla brace con la frittata e gli olaci che coglie solo per te e non per quell’altra che è pure un po’ racchia.

L’Aquilano DOP te’ sempre la puzza sotto il naso: non je va bene mai niente, tè sempre da ridi’, la sua è la città più bbella, guai a tocca’ il capoluogo, soprattutto attenti ai pessccaresi pe’ ‘sta storia, e l’unica cosa che non va a ‘sta città so’ gli abitanti, un difettuccio da niente. Quando vede uno dice [i]temè esso quissu[/i] e se non riesce a eliminarlo dice [i]temè ariessu quissu [/i]perché gli altri te danno dimostrà sempre qualcosa.

L’Aquilano DOP tè sempre ragione anche quando è evidente che non tè ragione pe’ niente, e si incarognisce pure.

L’Aquilano DOP esalta tutto ciò che ha e sminuisce tutto quello che c’hanno gli altri e poi pensa solo alla combriccola sé.

L’Aquilano DOP pure al mare, co’ 40 gradi, si riconosce: è uno di montagna, un tipo tosto e rude, e se vede perché nuota in verticale come se stesse a ssccala’ le montagne.

L’Aquilana DOP prima del terremoto se’ mettea sempre i tacchi a spillo ma siccome ‘sti cretini si incastravano fra i sanpietrini, o scivolavano sul ghiaccio, girava sempre con le ginocchia tumefatte.

Quando l’Aquilana DOP si vede i film d’amore piange tanto perché ai film il fidanzato regala diamanti e a lei invece solo trapani e cappellucci di lana. E poi le femmine le portano in Costa Azzurra, dentro le ssccappottate, e invece a lei ji tocca la cima del Corno e pure a piedi. Poi però, siccome a un certo punto si stufa di ‘sta a piagne, va’ dall’aquilano DOP e ji dice [i]ma vatt’ a fa’ nu giro, va’! [/i]

E siccome pure lei è una tosta quando si rimette con qualcuno gli regala quel benedetto trapano così si fa’ raggiusta’ pure casa, che di ‘stì tempi fa proprio comodo.

Siccome l’Aquilana DOP non è abituata alle gentilezze, quando riceve dei fiori li mette a coce con l’altra verdura pe’ fa’ un minestrone che viene proprio bbono.

Pure l’Aquilana DOP c’ha sempre la puzza sotto il naso e non je va bene mai niente, va litighenno a destra e manca. Per es. con la Prof d’inglese è ‘na rissa continua perché mette 2 alla figlia che scrive ju are, ju love, ju come, ju comò.

L’Aquilana DOP è verace, come la vongola, sferzante e tosta, ma siccome è una finta cinica si commuove ai cartoni di Heidi.

L’altro giorno è andata alla presentazione del libro di Bruno Vespa , aquilano DOC, e gli ha detto [i]Scusa Bru’ ma perché sale, zucchero e caffè e non genzianella? Ma perché che ji manca alla nostra genzianella bella? [/i]

Quando l’Aquilana DOP vede le femmine delle altre città che si acchitano pe’ passeggià in centro, ji ve’ ‘na rabbia ma ‘na rabbia che dice [i]Però semo meglio noiatre [/i]e quando quelle ji fanno vedere tutti i numeri che c’hanno lei risponde [i]Ma noi tenemo ju torro’, fra’. [/i]

Gli Aquilani DOP (Aquilano + Aquilana) sono un po’ stressati ultimamente perché c’hanno un filino di problemi e allora quando vedono le foto dei politici aquilani fanno [i]Quissi esso jocheano co’ ju mammuth quando era piccolo che tradotto vuole dire ma sempre gli stessi refrollano? [/i]

Gli Aquilani, negli ultimi tempi hanno avuto una mutazione genetica: da DOP – Denominazione di Origine autoProtetta sono passati a DOP – Denominazione di Origine Puntellata.

Quando le due specie si uniscono (Aquilana e Aquilano DOP) viene fuori una coppia DOPPATA, che fa rima con SCOPPIATA, e se superano i primi tempi, che è come unire la Nitro alla Glicerina e fare la Bomba H, può nascere il cucciolotto di Aquilano DOP cioè l’Aquilotto.

A Natale il Babbo Ciccione non passa più qui perché non ci stanno né le case né i camini e allora l’Aquilotto fa ai genitori ma [i]addò me sci fatto nascè che ecco non ci sta niente, manco il Natale maa? [/i] E il padre Aquilano DOP non si smentisce: Immota remanet, stecchito, e guardando commosso il Gran Sasso, la bbella aria sé, e come fiocca, sentenzia[i] guarda che ecco pure i mici anziché fa’ miao miao fanno ROAR [/i]. e mentre parla se stacca ‘na slavina e lui ruzzica, caccia gli sci, se mette a scia’ sparato e se fracassa tutto ma lui, pure se il Gran Sasso ji rifa’ faccia, è contento lo stesso, perché [i]anche se tenemo le rogne [/i] (giusto per parla’ ancora di micetti) [i]vuoi mette’ ju Gran Sasso co’ le Dolomiti, fra’? [/i]

P.S. Grazie Graziellina