
Prosegue l’attività di contrasto all’illegalità, in particolare al bracconaggio, da parte delle guardie del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Sabato scorso sono state portate a termine due importanti operazioni di tutela della fauna.
La prima è stata eseguita nel territorio della Marsica, in località Sant’Antonio, nel Comune di Collelongo. Un’area ricadente nella zona di protezione esterna del Parco, nonché ricompressa all’interno del Sic (Sito di interesse comunitario IT 7110205), dove le guardie del Parco, dopo aver bloccato un fuoristrada, hanno proceduto all’identificazione degli occupanti e alla perquisizione dell’automezzo. Nel fuoristrada c’erano quatto persone: un uomo di Luco dei Marsi, uno di Trasacco e due allevatori originari del frusinate, ma residenti a Trasacco. All’interno del fuoristrada sono stati trovati quattro fucili da caccia, risultati essere di proprietà di due degli occupanti del fuoristrada, che hanno dichiarato di essere a caccia di lepri. In realtà, dalla perquisizione effettuata, gli stessi sono risultati in possesso di ben 7 cartucce a palla unica (non denunciate), che vengono solitamente utilizzate per l’abbattimento di fauna di grossa taglia. Le guardie del Parco, pertanto, hanno proceduto al sequestro delle munizioni. Inoltre, è stata presentata denuncia dei fatti all’autorità giudiziaria.
La secondo operazione si è svolta, invece, nel versante laziale del Parco, precisamente in località “Valletrotta” di Vallerotonda, area ricadente nella zona di protezione esterna del Parco. In questo caso, le guardie del Parco hanno individuato e sorpreso due persone di San Vittore, che si sono allontanate rapidamente. A pochi metri di distanza è stata rinvenuta la carcassa freschissima di un cervo, con evidenti fori causati da colpi di arma da fuoco. Dopo appostamenti durati diverse ore, i due individui, convinti di poter agire indisturbati, sono tornati sul posto, ma sono stati bloccati dalle guardie del Parco. L’operazione si è conclusa in piena notte e le guardie del Parco, su disposizione della Procura della Repubblica di Cassino, competente per territorio, hanno proceduto al sequestro dei mezzi di caccia di uno dei due, eseguito presso l’abitazione dello stesso, dove sono stati trovati ben nove fucili, peraltro denunciati. Le guardie hanno proceduto anche al sequestro giudiziario della carcassa del cervo, che sarà trasportata presso il centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria dell’istituto zooprofilattico Lazio e Toscana di Grosseto per gli accertamenti del caso.